Alitalia. Non più duopolio Roma-Milano: Venezia, Torino, Napoli e Catania “per servire meglio il territorio”

Non più solo Roma e Milano, ma un network di aeroporti medio-grandi «in grado di servire meglio il territorio»: Venezia e Torino al Nord, Napoli e Catania al Sud. Roberto Colaninno descrive così «la strategia innovativa dell’Alitalia» in occasione della firma dell’accordo con la Regione Piemonte per quattro nuovi collegamenti internazionali da Torino per Amsterdam, Berlino (unico volo diretto dall’Italia), Mosca e Istanbul.

«Un’intesa – sottolinea Colaninno – che dimostra quanto sia stata valida la nostra iniziativa imprenditoriale. Se Alitalia fosse andata in mano straniera, questa operazione non si sarebbe fatta e non si sarebbero assunte 14 mila persone. Non siamo ancora fuori dal tunnel, ma il tempo comincia a darci ragione». Lo dimostrano anche i risultati economici, con il possibile break-even atteso per il terzo trimestre, ma anche «il buon portafoglio prenotazioni, oltre 500.000 alla settimana» e i tassi di riempimento degli aerei nei mesi estivi. «Abbiamo mezzo miliardo di euro tra cassa libera e linee di credito ad oggi non utilizzate», dice l’amministratore delegato, Rocco Sabelli, che sottolinea «lo spirito positivo del personale Alitalia»come dimostra «la bassa adesione» allo sciopero Sdl che ha visto una partecipazione di «solo tre assistenti di volo su 400-500 presenti».

Il modello dell’accordo di Torino è quello della compagnia low cost Ryanair, che punta a ottenere contributi degli enti locali e degli aeroporti per effettuare voli internazionali. All’Alitalia, che a Torino non aveva più collegamenti con l’estero, arrivano 6 milioni di euro: 3 dalla Regione, 1,7 dalla Sagat, la società che gestisce l’aeroporto torinese, il resto dalla Camera di Commercio, dalla Provincia e dal Comune di Torino. I nuovi voli saranno operativi dal 15 dicembre con tariffe promozionali. «Noi non saremo mai low cost, saremo low price», chiarisce subito Sabelli. E spiega: «È un altro modello di business che non ci interessa. Faremo però concorrenza alle altre compagnie low cost».

Dopo le polemiche dei mesi scorsi sui ritardi dei voli con Roma, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ci tiene a precisare che nell’accordo è prevista la clausola del vincolo della qualità del servizio, ma riconosce i miglioramenti registrati da luglio in poi: «È un momento molto significativo per avviare la fase di crescita dell’aeroporto di Torino – sottolinea il sindaco Sergio Chiamparino – in cui ha avuto un ruolo di traino la Regione con un impegno finanziario notevole». Il presidente della Sagat, Maurizio Montagnese, che ha firmato di recente un accordo anche con la Ryanair, parla «di un altro importante tassello della strategia di sviluppo dello scalo torinese».

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