ROMA – Per il salvataggio di Alitalia sono entrate in scena anche le Poste. Massimo Sarmi, numero uno proprio delle Poste, è stato chiamato a Palazzo Chigi per parlare con il governo. Al top manager sarebbe stato chiesto di dare una mano nella drammatica partita per salvare la compagnia di bandiera. Le banche, con l’arrivo delle Poste, avrebbero già dato l’ok per garantire la ricapitalizzazione. E anche i soci privati, se tutto filerà liscio, non si tirerebbero indietro. Le Poste italiane si sarebbero rese disponibili a sottoscrivere per 75 milioni l’aumento di capitale, rilevando una quota del 10-15% della compagnia.
Sullo sfondo resta tuttavia l’ipotesi del commissariamento. Un’ipotesi, quella del fallimento pilotato che piace sia ad Air france che a Fs, ma che è vista negativamente dai soci italiani e da tutto il fronte sindacale.
“Nel consiglio di amministrazione di Alitalia di venerdì penso arriverà il via libera a una manovra finanziaria da 500 milioni, di cui 300 come aumento di capitale e 200 di prestiti dalle banche, ma se così non fosse dopodomani ci vengono a portare loro la licenza per poter volare”. Queste le parole del commissario straordinario dell’Enac,Vito Riggio, intervenendo a Sky Tg 24. Riggio ha ricordato che l’ente dell’aviazione civile deve applicare in questi casi i regolamenti comunitari e ha aggiunto: “Vediamo se domani vengono fuori questi quattrini, ma se la compagnia non ha né liquidità né fondi per far fronte ai propri impegni i suoi aerei vanno a terra”.
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