Alitalia: Ragnetti nominato a.d. La lettera d'addio di Sabelli

ROMA, 26 MAR – A tre anni dal decollo della nuova Alitalia, finisce l'era del ristrutturatore Rocco Sabelli, che passa il testimone di amministratore delegato ad Andrea Ragnetti, per la fase di crescita ed espansione della compagnia. L'assemblea dei soci, convocata per approvare i conti 2011 e rinnovare cda e comitato esecutivo scaduti, ha nominato i 19 consiglieri di amministrazione, confermando presidente Roberto Colaninno.

Il nuovo board ha nominato a.d. il direttore generale Ragnetti e vice presidenti Elio Catania e Salvatore Mancuso.

A Colaninno, oltre ai rapporti istituzionali e alle relazioni esterne attribuite per statuto, vanno le deleghe alle funzioni di controllo interno e di auditing, al coordinamento della segreteria societaria e dell'ufficio del general counsel, allo sviluppo delle alleanze strategiche internazionali.

Ragnetti, direttore generale dal 5 marzo scorso, si occupera' della gestione operativa e, forte di esperienze italiane ed internazionali di gestione industriale e commerciale, elaborera' progetti e iniziative per lo sviluppo. E fra un mese, il 23 aprile, dovra' gestire uno sciopero di quattro ore dei piloti Cityliner – che opera sul medio raggio – contro la decisione unilaterale dell'azienda ''di cedere ulteriore attivita' di volo al vettore rumeno Carpatair, nonostante – dicono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – il cronico sottoimpiego dei piloti''. Ma la vertenza con i piloti e' estesa a tutta l'Alitalia per ''ricorrenti segnalazioni di licenziamenti'' per ''doppio check negativo al simulatore e per il presunto raggiungimento dei limiti massimi di malattia'' nell'arco di 36 mesi.

Nel giorno dell'addio per fine mandato, Sabelli ha salutato i dipendenti con una lettera, mantenendo la consuetudine di scrivere ''ai colleghi'' ogni mese per aggiornarli. Il manager scrive di ''uno stato d'animo contrastato, tra il rammarico per le cose che non sono riuscito a fare e per non avere pienamente corrisposto alle aspettative, io stesso pensavo di poter fare meglio, e la consapevolezza di aver dato tutto quanto nelle mie capacita' e forze, senza mai risparmiarmi, esaurendo ogni energia che e', invece, ancora necessaria per garantire la spinta e la motivazione per il prossimo triennio, che si preannuncia non meno difficile dello scorso''.

Un 'mea culpa' per non aver cancellato i pregiudizi di una parte dell'opinione pubblica sull'operazione di rinascita della ex compagnia di bandiera e sulla ''totale buona fede del nostro sforzo''. E poi, il mancato pareggio operativo, ''sia pur di poco'', e la mancata fusione societaria con Af-Klm. Poi, hanno remato contro la crisi economica generale, il prezzo del petrolio, eventi naturali e crisi geo-politiche in alcuni mercati di Alitalia.

Sulle cose buone fatte, Sabelli lascia il giudizio ad azionisti, clienti e dipendenti ricordando, tuttavia, di aver vissuto ''con il senso di responsabilita' piu' elevato possibile l'occasione unica, forse irripetibile, che la traumatica discontinuita' del 2008 ha rappresentato''.

Sul futuro, scrive che Alitalia dovra' focalizzarsi su crescita ed espansione e auspica ''di potermi sentire sempre a casa mia ogni volta che volero' con Alitalia''. Infine, ''una stretta di mano''.

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