L’Alta Corte tedesca: “Sì al salvataggio della Grecia, ma per gli altri si decida in Parlamento”

BERLINO – La Corte costituzionale tedesca ha respinto la richiesta di un gruppo di euroscettici di bloccare la partecipazione della Germania al piano di salvataggio della Grecia (Esfs). Una buona notizia, certo anche per l’Italia. Al livello più alto giuridico la Germania ha di fatto confermato la legalità del Fondo salva debiti, avallando anche le deliberazioni della Banca Centrale europea. Ma chi in Europa, Grecia in testa, ma anche Italia, Spagna e Portogallo, vede disinnescata la minaccia di un dietro-front tedesco sugli aiuti, non può certo cantare vittoria. Questo tipo di decisioni non potranno più essere prese unilateralmente dal governo o dai banchieri centrali: devono passare prima dal parlamento ed essere sottoposte al suo giudizio.

D’ora in poi, i deputati tedeschi dovranno dare il via libera a tutti gli aiuti europei di importanza ”fondamentale”: ”E’ fondamentale la decisione del Parlamento sia sulle entrate, sia sulle uscite – ha detto il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle -. Questo è un elemento centrale all’interno di uno Stato costituzionale e i parlamentari, come rappresentanti del popolo, devono prendere parte alle decisioni che vengono prese anche all’interno dell’Unione europea ed esercitare un controllo sulle decisioni di bilancio fondamentali”.

E’ stata una decisione sul filo del rasoio quella che ha dato oggi il via libera dell’Alta Corte. ”Il dispositivo della sentenza alla base della decisione è stato (approvato) in misura molto stretta”, ha infatti commentato il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle, nel leggere il verdetto. ”Tuttavia, il fatto che (la partecipazione della Germania) sia stata approvata, non significa un’autorizzazione in carta bianca da un punto di vista costituzionale per ulteriori piani di salvataggio”, ha aggiunto.

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