Ama, 7927 addetti. Mille al giorno assenti, 1200 inabili, 1600 assistono parenti. Chi lavora davvero?

Ama, 7927 addetti. Mille al giorno assenti, 1200 inabili, 1600 assistono parenti. Chi lavora davvero?
Ama, 7927 addetti. Mille al giorno assenti, 1200 inabili, 1600 assistono parenti. Chi lavora davvero?

ROMA – Ama Roma è la società pubblica (Comune di Roma) che raccoglie e smaltisce i rifiuti della Capitale. Gli addetti, il personale, i dipendenti, gli stipendi a fine mese sono 7927. Ma a questa cifra vanno apportate alcune sottrazioni per avere il numero reale di quelli che lavorano davvero. Ce ne sono che lavorano davvero ma…

Ma da quasi ottomila stipendiati vanno sottratti i mille al giorno che non si presentano (in media) al lavoro (cifre riportare da Messaggero e Corriere della Sera). Ottomila scarsi meno mille fa settemila scarsi al lavoro quotidiano.

Basta la sottrazione? No, non basta perché altri 1200 dipendenti di Ama Roma sono inabili al lavoro in forza di documentazione medica. Non possono insomma fare questo o quel lavoro (guidare ad esempio un mezzo raccolta o procedere alla raccolta in strada). Quindi a lavorare davvero sono meno di seimila, per l’esattezza 7927 meno mille e meno milleduecento. Fa 5.727.

Finite le sottrazioni? No, in Ama ci sono 1.600 dipendenti che usufruisco della legge 104, quella che consente giorni esenti dal lavoro perché impegnati ad assistere parenti con disabilità. La media dei dipendenti Ama che usufruiscono della 104 è di circa il 20 per cento del personale. Nelle aziende private è dell’1,5 per cento. Nelle aziende pubbliche sale al cinque per cento. In Ama devono quindi concentrarsi per un destino maligno una enormità di morbilità, cronicità e drammi sanitari e familiari: quattro volte di più che nella media delle aziende pubbliche e quasi 15 volte di più che nelle aziende privati di parenti disabili.

Sfortuna canaglia che si abbatte sui dipendenti Ama vuole che 400 dei 1600 con parenti disabili abbiano la doppia 104, il doppio dei permessi perché i parenti disabili in famiglia sono due!

Spalmiamo i 1600 che usufruiscono dei permessi della legge 104 sui giorni di lavoro effettivi in un anno e dobbiamo quindi sottrarre alla presenza e lavoro giornaliero un altro paio di centinaia.

Finito, da quasi ottomila dipendenti e stipendi a cinquemila che lavorano davvero e a tutto titolo, non si arriva al 70 per cento del totale, si resta sotto, dalle parti del 65 per cento. Il 35 per cento del personale Ama per un motivo o per l’altro non fa parte dell’organico effettivo dell’azienda.

Era così prima della giunta Raggi che non ne ha colpa né responsabilità. Ma è così anche dieci mesi dopo la cura onestà e trasparenza che raggi sindaca e M5S dicono di star applicando a Roma. E chissà perché sia in Ama che in Atac (più o meno stesse percentuali di “non addetti” al lavoro) sindacati e comitati a suo tempo si sono mobilitati e hanno raccolto altissime percentuali di voto per raggi sindaca.

Non è cambiato nulla e non cambia nulla: nelle aziende pubbliche e partecipate dal Comune di Roma l’intreccio tra clientela, lobby, sindacati e politica è stretto, intimo e costante. Non sarebbe onesto addossare alla Raggi o a M5S l’incapacità di sciogliere quell’intreccio, è ai limiti e forse oltre i limiti delle possibilità di ogni forza politica. Però sarebbe carino, e anche un po’ onesto, non raccontarla in giro che finalmente il tocco magico Raggi-M5S tutto ha guarito e portato alle giuste e oneste regole.

Gestione cookie