Antitrust, maxi multa per pubblicità diesel green. Eni: “Ricorso al Tar”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2020 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA
Eni multata da Antitrust per messaggi pubblicitari ingannevoli

Antitrust, maxi multa per pubblicità diesel green. Eni: “Ricorso al Tar” (Foto archivio ANSA)

ROMA – L’Antitrust ha emesso una multa di 5 milioni di euro a Eni accusandola di messaggi pubblicitari ingannevoli per la campagna promozionale del carburante Diesel+. Per il garante, Eni avrebbe attribuito al carburante dei vanti ambientali che sono risultati non fondati, si legge in una nota.

Secondo l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato l’ingannevolezza dei messaggi derivava “dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato EniDiesel+ e la sua componente biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), chiamata da Eni “Green Diesel”.

Nei messaggi si utilizzavano in maniera suggestiva la denominazione “Green Diesel”, le qualifiche “componente green” e “componente rinnovabile”, e altri claim di tutela dell’ambiente, quali “aiuta a proteggere l’ambiente. E usandolo lo fai anche tu, grazie a una significativa riduzione delle emissioni”, sebbene il prodotto sia un gasolio per autotrazione che per sua natura è altamente inquinante e non può essere considerato green”.

Inoltre, scrive ancora l’Antitrust, alcune delle vantate caratteristiche del prodotto, relative alla riduzione delle emissioni gassose “fino al 40%”, delle emissioni di CO2 del 5% in media, e dei consumi “fino al 4%”, non sono risultate confermate dalle risultanze istruttorie, in quanto parziali (ad esempio, non per tutte le emissioni gassose e non in tutti i casi la riduzione risultava raggiungere il 40% e, per i consumi, la riduzione era solo in minima parte imputabile alla componente HVO denominata da Eni “Green Diesel”) ovvero non adeguatamente contestualizzate (ad esempio non era adeguatamente chiarito che il vanto di una riduzione delle emissioni di CO2 era riferito all’intero ciclo del prodotto).

Infine nei messaggi si lasciava intendere che le vantate caratteristiche migliorative del prodotto, da cui erroneamente si lasciava intendere discendesse la natura di prodotto orientato alla protezione dell’ambiente, fossero da attribuire in maniera significativa alla sua componente definita da Eni “Green Diesel”, aspetto anch’esso che non è risultato veritiero.

Nel corso del procedimento, precisa comunque l’Autorità, la società Eni ha avviato l’interruzione della suddetta campagna stampa e si è impegnata a non utilizzare più, con riferimento a carburanti per autotrazione, la parola “green”.

Eni: “Ricorreremo al Tar contro l’Antitrust”.

“Eni ha appreso con grande sorpresa la decisione dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di considerare ‘ingannevoli’ i claim ambientali e alcune descrizioni prestazionali contenuti nei messaggi pubblicitari relativi al carburante Eni Diesel+ e conseguentemente di sanzionare la società”. Lo si legge in una nota dell’Eni, che fa sapere di riservarsi “di valutare le motivazioni del provvedimento ai fini della sua impugnativa al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio”.

Eni, si legge nella nota del Cane a Sei Zampe, “ritiene di aver illustrato nel corso del procedimento le ragioni per cui le contestazioni mosse dagli uffici dell’Autorità devono considerarsi infondate e di aver presentato alcune decisive evidenze che confermano la correttezza metodologica e informativa della propria comunicazione commerciale”.

Inoltre, rileva ancora l’Eni, “nel comprendere, data la novità della fattispecie oggetto del procedimento riconosciuta dalla stessa Autorità, il meritorio interesse di quest’ultima ad evitare che la crescente sensibilità dei consumatori alle tematiche ambientali sia strumentalmente sollecitata per aziende, prodotti o servizi il cui contributo ecologico sia ambiguo, minimo o addirittura indimostrato, si ritiene tuttavia che nel caso del prodotto Eni Diesel + l’Autorità abbia chiaramente sbagliato obiettivo”.

In particolare, per quanto riguarda i rilievi sulla caratterizzazione del prodotto Diesel+ come “Green”, “Eni ribadisce che il tratto distintivo del prodotto Diesel+ è la sua componente HVO (Hydrotreated vegetable oil) che, grazie a un rivoluzionario processo di idrogenazione degli oli vegetali, frutto degli sforzi di ricerca e della capacità innovativa dei laboratori Eni, attribuisce al combustibile Diesel+ proprietà assolutamente uniche sotto il profilo ambientale”.

Eni sottolinea inoltre che “le caratteristiche chimico-fisiche del bio-componente HVO ne aumentano la compatibilità con il gasolio fossile e consentono al carburante Eni Diesel+ di essere l’unico prodotto disponibile a livello nazionale contenente il 15% di componenti rinnovabili, a fronte del limite tecnico di miscelazione del 7%” degli altri carburanti. Peraltro, per la produzione della componente HVO, Eni “utilizza solo basi rinnovabili certificate come ‘sostenibili’ dai più autorevoli schemi di certificazione riconosciuti a livello europeo”. Nel caso di Eni Diesel+, chiarisce ancora la società, “la riduzione delle emissioni è stata quantificata nella misura del 5%”.

“L’Autorità non contesta queste risultanze tecniche ma ritiene, in via del tutto innovativa, che disporre di risultati indiscussi di minore impatto ambientale rispetto ai prodotti alternativi non sia sufficiente per vantare la valenza green del prodotto, che nella percezione del consumatore avrebbe un significato assoluto e non relativo. Non è dunque in discussione – prosegue la nota – che Eni Diesel +, grazie alla componente HVO, abbia performance ambientali migliori rispetto ai carburanti tradizionali, ma si contestano le modalità espressive utilizzate e in particolare l’utilizzo del termine green, con argomentazioni puramente semantiche che Eni ritiene non condivisibili”.

Quanto ai rilievi sulle descrizioni prestazionali, “i test di performance – afferma l’Eni – in sede di utilizzo dei veicoli sono stati condotti dal centro di rilevazione più accreditato a livello nazionale, ossia il CNR – Istituto Nazionale Motori, e tali test hanno confermato come l’Eni Diesel +, anche in fase di utilizzo da parte dei consumatori, comporti una significativa riduzione dei consumi e delle emissioni gassose inquinanti”.

(Fonte ANSA)