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Arabia Saudita, bottino di 11,2 miliardi di dollari dalle azioni Aramco, bin Salman batte Giorgetti 10 a 1

L’Arabia Saudita prevede un bottino di 11,2 miliardi di dollari dalla vendita di un pacchetto di azioni Aramco, Mohammed bin Salman (l’amico di Renzi) batte Giorgetti 10 a 1.

La mega offerta di azioni di Saudi Aramco, scrive Ruxandra Iordache su CNBC,  raccoglierà almeno 11,2 miliardi di dollari per Riyadh. Saudi Aramco ha dichiarato che valuterà il miliardo e mezzo di azioni in vendita a 27,25 riyal sauditi (7,27 dollari) ciascuna.  I proventi forniranno il tanto necessario sollievo al governo saudita, che attualmente sta finanziando una serie di “gigaprogetti” infrastrutturali ad alto costo.

L’annuncio è arrivato mentre i prezzi globali del petrolio sono sotto pressione, colpiti da prospettive incerte della domanda nonostante il tipico aumento stagionale del consumo di benzina durante l’estate. Anche l’influente Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati hanno annunciato il 2 giugno che stavano estendendo i tagli alle forniture. Tuttavia, la tensione sui prezzi del petrolio e la più ampia transizione energetica globale dagli idrocarburi non sembrano aver soffocato l’interesse per l’ultima offerta di Aramco.

Citando fonti anonime, Reuters ha riferito che l’offerta è stata coperta da quattro a cinque volte e ha generato una domanda internazionale più forte rispetto all’iniziale IPO di Aramco nel 2019, quando la società ha raccolto 29,4 miliardi di dollari.

Colonna portante dell’economia di Riyadh, Aramco ha tradizionalmente attirato gli investitori per i suoi significativi dividendi. Secondo i dati di Factset, al 7 giugno offriva un rendimento da dividendi difficile da battere, pari al 6,81%, rispetto al 3,33% del colosso energetico statunitense Exxon Mobil e al 4,18% di Chevron. .

I maggiori azionisti di Aramco sono il governo saudita, con una quota superiore all’82%, e il fondo sovrano del regno, il Fondo di investimento pubblico, che detiene il 16%. I proventi della vendita di azioni forniranno il tanto necessario sollievo al governo saudita, che attualmente sta finanziando una serie di “gigaprogetti” infrastrutturali ad alto costo nell’ambito del suo programma di diversificazione economica Vision 2030.

Il regno ha già raccolto 12 miliardi di dollari in una vendita di obbligazioni in tre tranche. Il piano Vision 2030, che mira a distogliere l’Arabia Saudita dalla dipendenza dai proventi petroliferi, è una delle politiche di punta del principe ereditario e leader de facto Mohammed bin Salman. Eppure il programma ha un prezzo elevato, poiché si stima che solo uno dei gigaprogetti sotto i suoi auspici, la città futuristica di Neom, costerà circa 500 miliardi di dollari.

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