Aiuti da parte dello Stato a chi ha a che fare con problemi di tipo respiratorio: il rimborso di spesa può arrivare a 450 euro.
L’INPS concede un importante bonus destinato a ridurre le spese di chi affronta problemi medici. Si tratta del bonus sociale per disagio fisico, aperto a tutti i consumatori privati che soffrono di malattie gravi e alle famiglie che ospitano un membro malato. Il fine è quello di offrire un contributo alle spese per le bollette, spesso altissime, di coloro che necessitano di dispositivi elettromedicali essenziali per la sopravvivenza o per migliorare la qualità della vita.
Il bonus si esplica quindi come un’agevolazione per i pazienti che adoperano quotidianamente dispositivi di supporto alla funzione cardio-respiratoria, renale o alimentare, oppure mezzi di trasporto e ausili per il sollevamento dei disabili. E ancora: dispositivi per la prevenzione e terapia delle piaghe da decubito.
Fra le apparecchiature che danno accesso al bonus c’è anche un dispositivo usato per migliorare problemi notturni di tipo respiratorio. Si tratta del CPAP (acronimo che sta per Continuous Positive Airway Pressure), un apparecchio usato per trattare condizioni come le apnee notturne.
Problemi all’apparato respiratorio: il bonus offerto da ARERA e INPS
Tale dispositivo medico, sfruttato principalmente per trattare la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, riesce a fornire al paziente un flusso costante di aria a pressione positiva attraverso una maschera. Bisogna quindi tenere accesa la macchina tutta la notte e indossare la maschera durante tutte le ore di sonno. Il flusso d’aria mantiene le vie respiratorie aperte, prevenendo il collasso delle strutture che causano le apnee.
Ebbene, anche chi soffre di apnee notturne o di altri problemi all’apparato respiratorio può quindi beneficiare del bonus elettrico per disagio fisico. A elargire il bonus è l’INPS, con la collaborazione dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), in modo che chi è costretto a usare dispositivi medici che comportano un consumo energetico maggiore non debba affrontare salate bollette.
Non bisogna confondere le apnee con il russare. Le apnee notturne rappresentano infatti dei disturbi molto più gravi. Si russa per un’ostruzione delle vie respiratorie durante il sonno, ma ciò non comporta veri rischi per la salute: è solo molto fastidioso per chi dorme vicino. Le apnee notturne, che dipendono da un’ostruzione più continua e completa, possono portare a problemi di salute molto seri, come ipertensione, malattie cardiache e ictus.
Per capire l’entità del rimborso si può utilizzare il simulatore disponibile sul Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle tariffe energetiche (SGAte). Basta inserire i dettagli relativi alle ore di utilizzo del dispositivo (il CPAP, per esempio) e la potenza impegnata del contatore elettrico. E così lo SGAte calcolerà con precisione il valore del rimborso spettante. Per avere il bonus si deve compilare un modulo scaricabile sul sito dell’ARERA e allegare un certificato dell’ASL che attesti le gravi condizioni di salute di chi usa il dispositivo.
L’importo del bonus viene poi applicato direttamente sulle bollette. Secondo la norma in vigore, l’agevolazione va ripartita nei pagamenti relativi ai dodici mesi successivi all’inoltro della domanda. Per il 2024, il bonus bollette arriva ora automaticamente, quindi senza la necessità di presentare una domanda specifica. Bisogna però che l’INPS sia in possesso di una DSU aggiornata, dato che l’agevolazione dipende anche dall’ISEE. Per la fascia massima, per il consumo fino a 3 kW, il bonus base trimestrale arriva a 409,92 euro. Da 4,5 KW in su, il bonus sale fino a 450,18 euro.