L’Italia insiste con i bonus bebè per superare la crisi della natalità: ora tocca a un nuovo aiuto da 600 euro.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, in media il numero di figli per donna in Italia è a 1,2. In Europa il dato è leggermente più alto: si sale a 1,46. Rispetto agli anni passati il dato si è quasi dimezzato ovunque: trent’anni fa, nel nostro Paese, la media era superiore a due figli per donna. Aumenta anche l’età media delle madri alla nascita del primo figlio e si registra un’inevitabile contrazione del numero dei secondi figli. La diminuzione diventa drastica per i terzi figli.
L’ISTAT ha anche registrato un sensibile aumento delle donne senza figli: per le nate nel 1980, almeno una su quattro non ha concepito. La crisi sembra senza soluzioni. E, infatti, il problema si estende anche a Paesi che attuano politiche molto favorevoli per le famiglie. In Finlandia, per esempio, dove lo Stato concede alti bonus ai genitori e garantisce un supporto costante per tutta la fase della crescita, dal 2010 a oggi il tasso di fertilità è sceso di un terzo.
L’impressione di molti è che gli aiuti contino fino a un certo punto. La verità è che è cambiata la vita ed è mutata la società. Oggi le persone rifugerebbero spesso l’impegno e il sacrificio dell’essere genitori. Vista da un’altra prospettiva, bisogna aggiungere che oggi non è più accettabile o possibile far nascere un bambino in una situazione di indigenza, così come capitava cento anni fa.
A livello nazionale, l’INPS ha offerto fino al 2022 un contributo economico valido un anno per tutti nuovi nati. L’aiuto si modulava attraverso tre fasce ISEE. Le famiglie con ISEE sotto i 7.000 euro possono ottenere un bonus bebè di 1.920 (cioè 160 euro mese). Il bonus passa a 1.440 euro per le famiglie con ISEE tra i 7.000 e i 40.000. L’aiuto diventa di 960 euro (quindi di 80 euro mese) con ISEE superiore ai 40.000 euro.
Il bonus nazionale, noto come assegno di natalità o Bonus bebè, è stato sostituito poi dall’assegno unico e universale. Un assegno destinato a tutti i nuclei familiari con figli a carico e richiedibile dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei ventun uno anni del figlio.
Anche in questo caso, gli importi variano in base all’ISEE del nucleo familiare ma anche al numero di figli. Sintetizzando, si possono ottenere fino a 175 euro al mese per figlio se la famiglia richiedente ha un ISEE fino a 15.000 euro. Gli importi decrescono per gli ISEE superiori fino a un minimo di 50 euro per le famiglie con ISEE sopra i 40.000 euro. Ma a parte questo contributo economico che lo Stato offre alle famiglie che hanno o adottano un figlio, ci sono anche tanti aiuti locali.
In Sardegna, per esempio, è attivo un bonus bebè di 600 euro a figlio. L’aiuto potrà essere richiesto dalle famiglie che vivono nei Comuni sotto i 5.000 abitanti. In precedenza, invece, la misura si applicava esclusivamente ai bimbi nati nei paesi con meno di 3.000 residenti. La domanda va fatta sul sito della Regione. Non ci sono limiti ISEE.
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