Arriva la class action delle Pmi contro grandi aziende che non pagano

ROMA, 6 FEB – C’e’ anche la possibilita’ di ”class action” contro le grandi aziende che pagano in ritardo le imprese fornitrici, nel ddl che la commissione Industria della Camera riprendera’ giovedi’ prossimo.

E’ infatti previsto una riunione del comitato ristretto che dovrebbe approvare il testo base di sintesi delle sei Proposte di legge finora depositato. Non si parla invece, spiega il relatore Andrea Lulli (Pd) di pagamenti della P.A, su cui e’ stata gia’ approvata una delega nello Statuto delle imprese.

La commissione aveva iniziato un anno fa l’esame delle proposte di legge, ma poi il cammino si era interrotto. Un passo decisivo verra’ compiuto giovedi’ con l’approvazione del testo base redatto dal comitato ristretto, che sara’ poi oggetto di eventuali emendamenti la prossima settimana.    Sono anni che il Parlamento si e’ tentato di approvare una legge sui pagamenti tra privati, ma le Camere non sono mai riuscite a licenziarla definitivamente. ”E’ vero – osserva Lulli – c’e’ una vecchia legge del 1993, che pero’ non prevede sanzioni e quindi non e’ rispettata. Di quel testo riprendiamo il ruolo delle Camere di Commercio, che pero’ noi rafforziamo”.

La decisione dei nove membri del comitato ristretto e’ di espungere dal testo il tema dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. ”In una legge sui pagamenti fra privati – osserva Lulli – non c’e’ bisogno di copertura finanziaria, e cosi’ abbiamo la possibilita’ di fare una legge utile. E poi – ricorda il relatore – c’e’ gia’ una delega al Governo nella legge sullo Statuto dell’Impresa; il governo ha tempo di esercitarla fino a novembre 2012, ed e’ auspicabile che rispetti i termini della delega”.

Comunque, sottolinea Lulli, i ritardi nei pagamenti tra privati non sono meno gravi di quelli della P.A.:  ”I ritardi – spiega – sono almeno tre volte quelli della Pubblica Amministrazione e il livello di grandezza e’ superiore. Spesso i subfornitori nel settore manufatturiero finanziano le grandi imprese; altrettanto spesso ci sono tanti mediatori che hanno rapporti con il mercato che scaricano i costi sui pagamenti verso le imprese produttrici”. E i ritardi nei pagamenti tra privati sono uno dei fattori che fanno abbassare la posizione dell’Italia nelle graduatorie internazionali sulla competitivita’.

Il testo prevede il termine di 30 e 60 giorni, a secondo dei casi, per i pagamenti. Si assegna alle Camere di commercio un ruolo di vigilanza sul rispetto degli impegni presi e nelle sanzioni delle violazioni. In piu’ le Associazioni di categoria sono autorizzate a promuovere una ‘class action’ in caso di mancato rispetto dei termini di pagamento.

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