L’Italia dovrà prepararsi a un addio alla NASpI così com’è stata finora intesa: l’INPS ha condiviso la nuova normativa.
Dopo che la Legge di Bilancio del 2022 aveva ampliato le categorie di lavoratori in grado di beneficiare della NASpI (la nuova assicurazione sociale per l’impiego), includendo operai agricoli a tempo indeterminato e giornalisti passati sotto la gestione INPS, ecco spuntare una nuova normativa che cambia molte delle regole per la fruizione dell’indennità.
La NASpI è un sostegno mensile che l’INPS versa a quei lavoratori che hanno perso involontariamente il loro impiego. Prima della sua introduzione, in Italia i disoccupati erano tutelati con altre prestazioni assistenziali: l’ASpI e il MiniASpI.
La nuova assicurazione sociale viene erogata a partire dall’ottavo giorno dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Ha una durata massima di due anni, ma solo se il lavoratore ha accumulato contributi per almeno quattro anni prima di perdere l’impiego. Altrove, il limite stabilito è pari alla metà delle settimane contributive presenti nell’ultimo quadriennio.
Molte cose sono però cambiate per la NASpI dopo che il Governo ha introdotto nuovi obblighi attraverso il Decreto Legge “Coesione” del maggio 2024. Come spiegato dall’INPS, in base alla nuova normativa, molti lavoratori potranno perdere la NASpI.
In pratica, con il Decreto Coesione è molto più facile perdere il diritto all’indennità. Non si parla ovviamente di un vero e proprio stop all’indennità ma di importanti novità che potrebbero implicare difficoltà da parte dei percettori nella conservazione del beneficio.
L’INPS ha chiarito che da ora, così come previsto dal DL Coesione, diventa obbligatoria l’iscrizione alla piattaforma SIISL. Tutti i beneficiari della NASpI devono dunque registrarsi sulla piattaforma denominata Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa in cui vengono gestite le procedure per il reinserimento sociale e lavorativo dei disoccupati. Una sorta di portale accessorio al ricollocamento.
Inoltre, così come stabilito dal Decreto Coesione, scattano tanti nuovi, stringenti obblighi per i beneficiari della misura. E chi non rispetta le regole rischia di perdere l’indennità. Anche l’INPS ha confermato che il mancato rispetto degli obblighi previsti dal Decreto Coesione potrebbe comportare la riduzione o la perdita definitiva dell’indennità NASpI.
All’interno della piattaforma SIISL i disoccupati che godono della prestazione devono firmare il patto di attivazione digitale (PAD), attraverso cui si rendono disponibili a cercare e soprattutto ad accettare un nuovo lavoro. Nel caso in cui lo Stato contattasse il disoccupato proponendogli dei corsi formativi, dei progetti per il reinserimento o colloqui con i centri per l’impiego, l’interessato non potrà tirarsi indietro.
La mancata presenza a simili iniziative e l’eventuale rifiuto di una proposta di lavoro arrivata dalle agenzie interinali coinvolte determineranno la riduzione, la sospensione o addirittura la revoca dell’indennità. Firmando il PAD bisognerà quindi rispettare nuovi obblighi e aprirsi alla possibilità di dover partecipare a vari adempimenti. Per molti, per esempio, arriverà la richiesta di frequentare corsi di aggiornamento professionale.
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