Occasioni concrete di lavoro oltre a un bonus da 500 euro: la nuova agevolazione promette un mini-reddito, ma non solo.
Dopo aver cancellato il Reddito di Cittadinanza, il Governo Meloni ha introdotto nuove misure assistenziali come l’assegno di inclusione e il supporto formazione e lavoro. L’AdI è un aiuto destinato ai nuclei familiari con minori, persone con disabilità o persone di età pari o superiore ai 60 anni. L’SFL è un supporto mirato ai singoli componenti dei nuclei familiari di età compresa tra 18 e 59 anni, con ISEE non superiore a 6.000 euro annui.
Le due misure, pensate per incentivare l’occupazione e contrastare la povertà e l’esclusione sociale attraverso un sostegno economico più mirato e sempre abbinabile a percorsi di attivazione al lavoro, non hanno tuttavia dato gli effetti sperati. Almeno non ancora. Per questo, coerentemente alle direttive UE seguite alla concessione dei fondi legati al PNRR, lo Stato italiano ha pensato a delle nuove agevolazioni.
Tra queste misure c’è anche un bonus da 500 euro disponibile per i disoccupati pronti ad affrontare la sfida di un nuovo lavoro. La misura è una delle varie agevolazioni introdotte dal Decreto Coesione. Presentato come un vero e proprio mini-stipendio da 500 euro per giovani disoccupati, l’aiuto è offerto a coloro che avviano nuove imprese in settori strategici. E nel bonus è presente anche un importante sgravio contributivo per l’assunzione di coetanei.
L’articolo 21 del Decreto Coesione n. 60 2024 introduce diversi interessanti incentivi per le nuove attività imprenditoriali, specie se avviate da giovani e in specifici settori produttivi considerati strategici (innovazione, green, eccetera). E le misure in questione si diversificano in base alla provenienza geografica dei possibili beneficiari. Ci sono insomma aiuti dedicati ai lavoratori del Centro-Nord e aiuti per i contribuenti meridionali. Si parla di un contributo erogabile in forma anticipata annualmente che non concorre alla formazione del reddito imponibile.
500 euro al mese e sgravi sul lavoro: la nuova misura del Decreto Coesione
Il contributo è dedicato alle disoccupate e ai disoccupati che non hanno compiuto 35 anni e che sono intenzionati ad aprire un’attività imprenditoriale sul territorio nazionale, a decorrere dal primo luglio 2024 e fino al 31 dicembre 2025. L’attività in questione deve riguardare il settore dello sviluppo di nuove tecnologie o la transizione digitale ed ecologica.
Il Decreto dispone quindi un beneficio economico da 500 euro al mese come forma di reddito base assicurata per la durata massima di tre anni, e comunque non oltre il 31 dicembre 2028, per gli imprenditori under 35 che danno il via a una nuova attività. Al di là di questo contributo da 500 euro è possibile poi ottenere altri benefici riguardati il costo del lavoro per i nuovi assunti.
I dipendenti devono essere sempre under 35 e assunti a tempo indeterminato. Solo rispettando i requisiti, potranno godere, sempre dal primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025, dell’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL.
Il limite massimo di esonero è pari a 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore. L’INPS ha già spiegato che l’esonero contributivo non è cumulabile con altre agevolazioni contributive. Al contrario, la prestazione risulta del tutto compatibile con la maxideduzione IRES prevista dall’articolo 4 del D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216.
Va anche ricordato che lo sgravio non avrà effetto sugli acconti delle imposte dirette relativi al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2028. Ciò significa che non si avrà una maggiorazione sull’imposizione fiscale a causa delle minore contribuzione previdenziale versata. Per poter ottenere il bonus che mira alla promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa bisogna presentare domanda sul Ministero dell’economia o su quello dell’INPS non appena i bandi saranno pubblicati.