L’INPS presenta tre nuovi bonus: gli aiuti sono senza limiti di età, ma attenzione al rispetto delle tempistiche per le domande.
Molti dei bonus attivi in Italia presentano oltre a requisiti reddituali anche precise condizioni anagrafiche: gli aiuti offerti dallo Stato, in generale, mirano a sostenere le età più critiche della vita o più esposte ai problemi economici. Ecco perché sussidi, agevolazioni ed esenzioni interessano soprattutto bambini, giovani sospesi tra età scolare e adulta e anziani. Ai bambini (dal periodo perinatale fino ai ventuno anni) è dedicato per esempio l’assegno unico universale, che il principale sostegno economico statale per le famiglie con figli.
I giovani dai diciotto anni in su possono usufruire del bonus affitto (agevolazione concessa ai ragazzi fino a trentuno anni che intendono affittare un’abitazione o una stanza in una città diversa da quella di residenza per motivi di studio o lavoro) e dei mutui agevolati per la prima casa (un incentivo per l’acquisto della prima casa, con garanzia statale fino all’80% del finanziamento per i giovani fino a trentasei anni).
Gli anziani possono invece godere di varie forme di supporto economico quali l’assegno d’inclusione (concesso a famiglie con un over 67), l’integrazione al minimo, il bonus mobilità (riduzione sul prezzo dei mezzi pubblici), l’esenzione dal canone RAI (per gli over 75 con un reddito basso) e il bonus viaggi per over 65.
Per il 2024 l’INPS mette però a disposizione anche tre bonus particolari accomunati dall’assenza di vincoli anagrafici. SI tratta del bonus mamma, del cosiddetto bonus Meloni e dei fringe benefit con nuova soglia. Le misure interessano i lavoratori dipendenti, a prescindere dall’età, e vanno intesi come integrazioni indirette al salario sotto forma di sconti fiscali, decontribuzioni o bonus economici.
Per usufruire di questi bonus, i lavoratori devono seguire le modalità di richiesta indicate dall’INPS e dai propri datori di lavoro. Le domande (che possono anche essere autodichiarazioni) vanno presentate attraverso il portale INPS, rispettando i limiti temporali.
Partiamo dal bonus mamma che è una misura rivolta alle lavoratrici madri: un’agevolazione fino a 2.000 euro attraverso i fringe benefit erogati dai datori di lavoro. Il primo di questi tre bonus è disponibile per oltre mezzo milione di mamme lavoratrici: nei piani dell’INPS ogni beneficiaria potrà godere di massimo 250 euro mensili, ma solo per un tempo limitato, ovvero fino al 2026.
L’importo annuale massimo è quindi pari a 3.000 euro e l’aiuto potrà essere percepito fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo per le madri di tre figli. Oppure fino al compimento del decimo anno del secondo figlio per le madri di due figli.
Il bonus Meloni si articola come una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori: una misura finalizzata a far crescere la quota netta percepita in busta paga. Il guadagno è del 7% per retribuzioni mensili imponibili fino a 1.923 euro (esclusa la tredicesima). Il beneficio scende al 6% per retribuzioni mensili imponibili fino a 2.692 euro (sempre esclusa la tredicesima).
L’ultimo dei tre bonus è relativo all’innalzamento della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit, che passa da 1.000 a 2.000 euro per lavoratori con figli. Il lavoratore può quindi ottenere maggiori rimborsi per le spese delle bollette o per l’affitto.
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