Articolo 18, Camusso: “Partita non chiusa, sciopero generale”

Pubblicato il 22 Marzo 2012 - 00:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 21 MAR – Dieci anni fa (il 23 marzo del 2002) la Cgil di Sergio Cofferati riempiva il Circo Massimo in difesa dell'articolo 18. Oggi la Cgil di Susanna Camusso si prepara a scendere di nuovo in piazza perche', dice, ''per noi l'articolo 18 e' uno strumento fondamentale per la difesa dei lavoratori''. Assicura battaglia, ma si appella anche al Parlamento perche' ''intervenga'' per modificare la riforma sul mercato del lavoro, a partire proprio dall'articolo 18. ''Il governo sostiene che la partita e' chiusa – dice Camusso riferendosi alle parole del premier Mario Monti – ma deve essere chiaro che per noi la partita non e' chiusa''.

Proprio all'indomani dell'ultimo tavolo a Palazzo Chigi, la Cgil riunisce per l'intera giornata il direttivo per fare una valutazione delle norme proposte dal governo e proclama un pacchetto di 16 ore di sciopero, di cui 8 ore per assemblee nei luoghi di lavoro e 8 ore per lo sciopero generale con manifestazioni territoriali. La data non e' ancora decisa. ''La individueremo quando conosceremo l'iter parlamentare'', spiega Camusso nel corso di una conferenza stampa indetta durante una pausa dei lavori del parlamentino di Corso d'Italia, conclusosi con l'approvazione del documento con 95 voti a favore, 2 contrari e 13 astenuti (che rispecchia la minoranza interna).

La Cgil promette una mobilitazione che sara' ''dura e articolata'' che punta a ''portare a casa dei risultati'' durante il dibattito parlamentare ''prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende'', afferma il segretario confederale Fulvio Fammoni, aprendo la riunione del direttivo questa mattina. Dura la Fiom. Il segretario generale delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, parla di ''una follia, che cancella l'articolo 18''.

In una riforma del mercato del lavoro che ''non riduce la precarieta', non estende gli ammortizzatori ma rende solo piu' facili i licenziamenti. La contrasteremo con ogni mezzo, con ogni forma di protesta democratica, nelle fabbriche e nel Paese'', assicura. Molte aziende metalmeccaniche – riferisce il sindacato – si sono gia' fermate oggi per le due ore di sciopero gia' proclamate dalla Fiom in difesa dell'articolo 18.

Il leader della Cgil precisa che un ''giudizio piu' articolato e preciso'' sull'intera riforma ''lo daremo quando, prima o poi, saremo in possesso di tutti i testi''. Ma, intanto, sostiene che ''siamo di fronte ad un governo che scarica sui lavoratori e pensionati tutti i veri costi delle operazioni che vengono fatte''. E ''non ha attenzione alla coesione sociale''.

Domani pomeriggio (alle 16 nella sede del ministero a Via Flavia) ci sara' l'incontro conclusivo per la stesura dei testi e per verbalizzare le varie posizioni. Appuntamento al quale si ritroveranno nuovamente tutte le nove sigle delle organizzazioni sindacali e datoriali, con i rispetti leader, a confronto con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Appuntamento a cui arrivera' il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, gia' con il nome del suo successore che verra' designato in mattinata.