ROMA – Mercato del lavoro: se Fornero insiste, “cerchiamo un accordo, se non arriva presentiamo la Riforma lo stesso”, i sindacati, messi alle strette, si presenteranno domani, all’incontro finale, con una proposta unica. Uniti, per eventualmente scaricare sulle spalle del governo il fallimento della trattativa; uniti per circoscrivere all’adozione del “modello tedesco” la deregulation nei licenziamenti. Che prevede un ruolo decisivo del giudice nel valutare la congruità del licenziamento e nello stabilire se il lavoratore vada indennizzato economicamente o anche con il reintegro in azienda.
In generale in Germania la riforma del lavoro dell’ex cancelliere socialdemocratico Shroeder, prevede che il giudice, sia nei licenziamenti per motivi disciplinari, sia in quelli per motivi economici (crisi, ristrutturazioni aziendali), decide su indennizzo o reintegro. In Italia, se il Tribunale dà ragione al lavoratore, scattano automatici indennizzo economico e reintegro. Cgil, Cisl, Uil nel vertice dei segretari per preparare lo “scontro finale” di domani, potrebbero arrivare a proporre il modello tedesco per i motivi economici (indennizzo o reintegro stabiliti dal giudice) e l’indicazione al giudice di clausole contrattuali stipulate tra azienda e sindacati da tenere in conto per i licenziamenti per motivi disciplinari.
Un compromesso per superare l’impasse che si era verificato proprio sui motivi disciplinari, escluso dai sindacati, imprescindibile per Fornero. Il punto è che se è un giudice a decidere, non si stabilisce per legge, a priori, che si possa licenziare impunemente senza giusta causa. Tuttavia, a parte pochi casi, in Germania il giudice quasi sempre opta per l’indennizzo economico. Stando ai retroscena pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali, tra i sindacati tutti circola la sensazione che il governo abbia bisogno del loro “scalpo” per accreditare ancor di più l’immagine di un paese che ha veramente cambiato marcia. Dopo le pensioni, i licenziamenti, un po’ troppo per la ragione sociale dei sindacati stessi.
Per questo, sotto la regia di Bonanni della Cisl, spalleggiata dal Pd, si cerca quella che una volta si sarebbe chiamata piattaforma unitaria. Manutenzione dell’articolo 18 (indennizzo o reintegro) senza che passi il principio “si licenzia quando ci pare”, una deregulation all’americana inalberata come minaccia eventuale di cui qualcuno dalle parti del governo avrebbe parlato.