Articolo 18, rischio “scontro sociale” per Michele Tiraboschi

ROMA – ''E' noto a tutti che toccare l'articolo 18 significa andare ad un violento scontro sociale. Come tutte le cose che dividono, puo' servire anche ad unire una vasta area di centro che peschi anche nel Pd e metta nell'angolo il sindacato, la vecchia sinistra e in definitiva il bipolarismo''. Per il giuslavorista Michele Tiraboschi, intervistato da QN, l'aver sollevato il tema dell'articolo 18 e' ''un'operazione puramente politica''.

''In un momento di incertezza e di grave crisi economica, ingaggiare battaglie ideologiche come quella sull'articolo 18 non puo' che alimentare la violenza'', avverte Tiraboschi, secondo cui ''non si puo' sostenere che i corpi intermedi e i sindacati siano inutili. Sul mercato del lavoro – dice – sono forze strategiche: senza il dialogo c'e' solo lo scontro e si finisce per calare dall'alto proposte fatte da intellettuali da salotto come quella sul contratto unico. Neanche nei paesi comunisti o nelle fasi piu' fordiste si e' mai pensato di standardizzare l'intero mercato del lavoro con un unico contratto''.

Per rilanciare la crescita, afferma Tiraboschi, ''occorre innanzitutto un patto tra le universita' e il mondo del lavoro'', in quanto ''una delle ragioni principali per cui l'economia italiana non cresce e' che non abbiamo forza lavoro qualificata e dunque adeguata alle necessita' del momento''.

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