Assegno di inclusione, foto Ansa Assegno di inclusione, foto Ansa

Assegno di inclusione, quando e come fare domanda? Chi ne ha diritto? Qualche risposta

Con il 2024 oltre al 2023 abbiamo detto addio anche al Reddito di Cittadinanza per dare il benvenuto all’Assegno di inclusione.

Ma come funziona? Come si fa domanda? Chi ne ha diritto? Ecco qualche risposta alle varie e possibili domande.

Assegno di inclusione, come fare domanda?

Le domande per ottenere l’assegno già dal 18 dicembre si sono potute inviare in autonomia al sito www.inps.it ma dall’8 gennaio sarà possibile farlo attraverso i Caf.

E la stessa Inps ha comunicato che “dal 26 gennaio farà i primi accrediti” relativi alle domande “presentate dal 18 dicembre al 7 gennaio e comunque entro il mese di gennaio 2024” ma con il Patto di Attivazione Digitale (Pad) sottoscritto.

Assegno di inclusione, chi ne ha diritto?

Hanno diritto all’Assegno di inclusione i nuclei familiari che abbiano al loro interno almeno una persona minorenne, con più di 60 anni, con disabilità o seguita dai servizi socio sanitari perché in condizione di grave svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

E’ previsto che il nucleo familiare del richiedente debba essere in possesso congiuntamente di un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.360 euro oppure un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi.

Questo parametro è pari a 1 per il nucleo familiare ed è incrementato fino a un massimo complessivo di 2,2 ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza.

Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi.

Per percepire l’assegno il patrimonio immobiliare deve avere ai fini Imu un valore non superiore a 30.000 euro. Tale importo andrà calcolato decurtando dal patrimonio immobiliare complessivo il valore, ai fini IMU, della casa di abitazione. L’importo massimo detraibile per la casa di abitazione è pari a 150.000 mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Questi massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo.

Tutti i dettagli della misura introdotta dal governo sono disponibili sul sito lavoro.gov.it nella sezione “Nuove misure di inclusione e accesso al lavoro”. A disposizione degli interessati, è inoltre disponibile l’urp online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’indirizzo www.urponline.lavoro.gov.it.

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