Quali sono gli importi imprevisti che rientrano nell’Assegno Unico 2025? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il 4 febbraio 2025, l’INPS ha comunicato gli importi ufficiali dell’Assegno Unico Universale (AUU), un sostegno economico fondamentale per le famiglie italiane, che contribuisce a mitigare le difficoltà economiche quotidiane. Introdotto nel 2021, l’assegno ha subito diverse evoluzioni in risposta alle mutazioni delle condizioni economiche e sociali. Quest’anno, gli importi hanno subito un incremento, ma è importante analizzare in dettaglio le novità e le implicazioni di queste modifiche.
La rivalutazione dell’assegno, sebbene positiva, rischia di non soddisfare le esigenze quotidiane di molte famiglie, rendendo necessario un attento monitoraggio delle politiche fiscali e sociali da parte del governo. La stabilità economica delle famiglie è un indicatore cruciale per il benessere sociale complessivo e per la crescita economica del Paese. Pertanto, l’attenzione verso l’Assegno unico universale deve rimanere alta, con eventuali correttivi da attuare per garantire un supporto adeguato a tutti quei nuclei familiari che affrontano sfide sempre più complesse.
Gli aumenti dell’Assegno Unico Universale
Per il 2025, l’Assegno unico prevede un incremento degli importi, sebbene limitato rispetto agli anni precedenti. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha fissato un tasso di rivalutazione dell’0,8%, ben al di sotto degli aumenti del 2023 (8,1%) e del 2022 (5,4%). Questo significa che, sebbene ci sia un incremento, esso potrebbe non coprire completamente l’aumento del costo della vita.
Nel 2024, l’importo base dell’Assegno unico per i figli minorenni variava tra 199,40 euro (per un ISEE fino a 17.090,61 euro) e un minimo di 57 euro (per chi supera i 45.574,96 euro o fa domanda senza ISEE). Con la rivalutazione per il 2025, l’importo massimo è ora di 201 euro, con la soglia ISEE da non superare per ricevere tale importo che aumenta a 17.227,34 euro. L’importo minimo cresce leggermente, raggiungendo 57,50 euro per chi ha un ISEE sopra 45.824,72 euro.
È cruciale notare che per i figli di età inferiore a un anno, e per quelli sotto i tre anni in famiglie con almeno tre figli a carico, è prevista una maggiorazione del 50% sulla quota base, portando l’importo massimo per queste categorie a 301,50 euro.
Per i figli maggiorenni, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, la rivalutazione ha portato a un incremento modesto. Gli importi variano ora da un minimo di 28,70 euro a un massimo di 97,70 euro, riflettendo l’attenzione limitata riservata alle famiglie con figli di età maggiore.
Le famiglie con figli disabili possono contare su maggiorazioni specifiche, che per il 2025 sono significative. Le maggiorazioni per i figli fino a 18 anni sono suddivise come segue:
- 120,60 euro in caso di non autosufficienza.
- 109,10 euro per i figli con grave disabilità.
- 97,70 euro per i figli con disabilità media.
Tuttavia, per i figli maggiorenni con disabilità, non sono previste ulteriori maggiorazioni e ricevono solo la quota base.
Maggiorazioni dell’Assegno Universale
Le maggiorazioni dell’Assegno unico universale per il 2025 presentano modifiche significative, tra cui:
- Maggiorazione per figli successivi al secondo: aumenta da 17,20 a 97,70 euro.
- Maggiorazione per madri under 21: passa a 23,00 euro.
- Maggiorazione per famiglie con entrambi i genitori percettori di reddito: può raggiungere un massimo di 34,40 euro.
Inoltre, per le famiglie con almeno quattro figli a carico, è previsto un aumento forfettario di 150 euro mensili, non soggetto a rivalutazione.