Dal primo gennaio è possibile presentare le domande per l’assegno unico universale per i figli. L’assegno metterà insieme diversi bonus: il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani), l’assegno al nucleo familiare per i figli, gli assegni familiari e l’assegno di natalità (bonus bebè).
A partire dal primo di marzo 2022, cesserà anche l’erogazione dell’assegno erogato dai Comuni ai nuclei familiari numerosi e l’applicazione in busta paga delle detrazioni fiscali per i figli fino a 21 anni di età (al ricorrere di certe condizioni). Invece il bonus asilo nido, come spiega l’Inps, rimane pienamente in vigore.
Di quanti soldi si parla
L’importo dell’assegno unico è compreso tra 50 euro e 175 euro mensili in base all’Isee. Il beneficio medio annuo sarà di circa 1.000 euro. L’importo erogato andrà a scalare con l’aumento del reddito: da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro.
Delle maggiorazioni sono previste per le famiglie con figli disabili.
Come avviene il pagamento
Il pagamento sarà erogato direttamente in via ordinaria su Iban intestato al richiedente o bonifico domiciliato.
Come funziona e come richiedere l’assegno unico
L’assegno unico riguarderà tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati ecc.
Il beneficio ha durata annuale (da marzo a febbraio dell’anno successivo) e può essere chiesto a partire dal primo gennaio, compilando online la domanda sul sito dell’Inps mediante credenziali Spid, carta di identità elettronica, carta dei servizi ovvero recandosi presso un istituto di patronato di propria fiducia o contattando il contact center di Inps.
Non è obbligatorio fare domanda presentando l’Isee ma, come ovvio, chi non lo presenterà riceverà gli importi minimi.
Alcuni casi
Per tutte le domande di assegno unico e universale che saranno presentate entro il 30 giugno, è previsto il riconoscimento delle mensilità arretrate spettanti a decorrere da marzo, primo mese di erogazione della prestazione. Per le famiglie che, al momento della domanda, sono in possesso di Isee in corso di validità, l’assegno verrà corrisposto con importi maggiorati e calcolati in base alla fascia di Isee. Le medesime maggiorazioni saranno comunque riconosciute, con decorrenza retroattiva, anche a coloro che al momento della domanda non siano in possesso dell’indicatore, ma che presentino l’Isee entro il 30 giugno. Si potrà accedere al beneficio, in misura minima, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di euro 40.000.