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Assegno Unico, finalmente arriva la maggiorazione: fai domanda subito

L’assegno unico non scampare, arriva anzi l’attesa maggiorazione: da settembre l’INPS parte con gli accrediti degli aumenti.

Ecco gli aumenti dovuti alle maggiorazioni previste per l’assegno unico: per poter godere dell’nuovo importo bisogna rispettare determinati requisiti ed è anche necessario inoltrare una specifica istanza, compilando le apposite sezioni sul portale dell’INPS. Ad agosto è montata un’accesa polemica sull’assegno unico. Tutto a causa di alcune indiscrezioni pubblicate da un noto quotidiano riguardanti possibili modifiche o tagli alla misura.

Si era in pratica parlato di una revisione da parte del Governo che avrebbe portato a una maggiorazione dell’importo dell’assegno per le famiglie con un ISEE superiore a 45.000 euro o che non dichiarano l’ISEE. Dopodiché si è cominciato a discutere su una possibile estensione dell’assegno anche agli immigrati con figli residenti all’estero, come richiesto dall’UE.

Maggiorazione assegno unico: aumenti in base alla situazione dei genitori

A settembre, come anticipato, arriva anche l’attesa maggiorazione per l’assegno unico. Di base, gli aumenti sono destinati alle famiglie per ciascun figlio oltre il secondo. Il surplus è di 96,90 euro per gli ISEE non superiori a 17.090,61 euro. Dopodiché, la maggiorazione per l’assegno unico si riduce progressivamente fino a toccare un minimo di 17,10 euro mensili per gli ISEE a 45.574,96 euro.

Ci sono aumenti anche per ogni figlio con disabilità fino al compimento del ventunesimo anno di età. Si parte da maggiorazioni di 119,60 euro in caso di non autosufficienza. Poi si danno 108,20 euro in caso di disabilità grave, 96,90 euro in caso di disabilità media e 91,20 euro per i figli disabili maggiorenni.

Meloni e Giorgetti sull'assegno unico
Maggiorazione assegno unico: aumenti in base alla situazione dei genitori ANSA FOTO Blitzquotidiano.it

Gli aumenti possono anche riguardare la situazione dei genitori, in due casi. Il primo, se la madre è di età inferiore ai ventuno anni (la maggiorazione è di 21,60 euro per ciascun figlio). Il secondo, se entrambi i genitori sono titolari di redditi da lavoro (32,40 euro mensili per ciascun figlio minore, con variazioni a seconda dei livelli ISEE).

Anche nel 2024, poi, l’INPS riconosce una maggiorazione automatica per i genitori vedovi. In quest’ultimo caso la maggiorazione è pari a 30 euro mensili che diventano quindi 60 con due figli a carico o 90 con tre. Ciò se l’ISEE è pari o inferiore a 15.000 euro. Di conseguenza, l’aumento si riduce gradualmente fino ad annullarsi nel caso di nuclei familiari con ISEE pari o superiore 40.000 euro.

L’INPS ha chiarito in una recente circolare che hanno diritto alla maggiorazione i genitori rimasti vedovi purché siano soddisfatti tutti i seguenti requisiti. Bisogna che l’evento del decesso dell’altro genitore si sia verificato in data non antecedente al quinquennio precedente rispetto alla data di presentazione della domanda di AUU. Oppure che il genitore deceduto risultasse, al momento del decesso, lavoratore o pensionato. Terzo requisito: che il genitore superstite risulti lavoratore al momento della domanda di AUU.

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