Assegno universale per ogni figlio fino a 21 anni Assegno universale per ogni figlio fino a 21 anni

Assegno universale per ogni figlio fino a 21 anni: l’annuncio del ministro Bonetti. Ma la strada è lunga

“L’assegno universale prevede che le famiglie ricevano un assegno per ciascun figlio dalla nascita ai 21 anni di età. E’ prevista una maggiorazione dal terzo figlio”.

Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ad Agorà: un assegno universale per il quale si pensa al 2021 come data di partenza ma che deve scontare un lungo iter parlamentare.

E l’inevitabile nodo delle risorse disponibili.

Figli disabili, assegno maggiorato fino al 50%

“Nel caso di figli disabili l’assegno universale prevede una maggiorazione tra il 30 e il 50%, e sarà esteso per tutto l’arco della vita”.

Oltre al Family Act cui lavora il ministro, sul tema c’è un disegno di legge che proprio due giorni fa il via libera della commissione Affari Sociali della Camera, a prima firma del capogruppo Pd Graziano Delrio e sottoscritto da un grosso numero di parlamentari Dem.

La proposta del ministro Bonetti si concretizza al momento in un disegno di legge delega, il cui iter, subordinato all’approvazione preliminare del Parlamento, dovrebbe finire prima dell’anno.

In modo da consentire l’erogazione dell’assegno già dal 2021. 

In pratica l’assegno unico assorbirebbe tutti le misure in essere di sostegno alla famiglia che verrebbero smantellati.

Si parte quindi da una dotazione iniziale di 16 miliardi di euro, tanto vale il complesso degli aiuti.

Per raggiungere lo scopo serviranno però almeno altri sette miliardi di euro, per evitare che chi era beneficiato da detrazioni, sussidi e detrazioni finisca per rimetterci.

Essendo la misura appunto universale e quindi destinata a una platea di beneficiari molto più ampia.

Assegno universale, di cosa si tratta

Con l’aiuto di un schema riassunto dal quotidiano Avvenire, vediamo indirizzi e condizioni della misura.

– è attribuito a tutti i nuclei familiari con figlie e figli a carico;

– ha un importo minimo per tutti i nuclei familiari con uno o più figlie o figli, cui viene aggiunta una quota ulteriore e variabile determinata per scaglioni dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE);

– viene erogato mensilmente o mediante una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito fiscale

– l’assegno universale è attribuito per ciascun figlia o figlio, fino ai diciotto anni di età (l ministro ha dichiarato oggi che arriva fino al 21° anno di età)

– in caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del venti per cento;

– l’assegno universale è riconosciuto a decorrere dal settimo mese di gravidanza;

– l’assegno non concorre a formare il reddito complessivo;

– l’assegno non rileva per il calcolo del reddito ai fini del riconoscimento delle prestazioni di welfare

– nell’erogazione si tiene conto dell’età dei figli a carico;

– l’assegno è incrementato per ciascun figlia o figlio con disabilità. (fonti Ansa, Avvenire)

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