Interessi strozza-Italia. Btp al 5,3% per tre anni

(LaPresse)

ROMA – Interessi strozza-Italia, l’effetto Spagna colpisce le Borse e il rischio contagio sembra più vicino, con lo spread sempre in area preoccupante: la minaccia del debito sovrano potrebbe diventare incontrollabile. All’asta di Btp a 3 anni i tassi sono schizzati su, con la Borsa di Milano che scivola giù. Già ieri 13 giugno il tasso dei rendimenti dei Bot annuali in asta per 6,5 miliardi di euro è schizzato dal 2,34 di maggio al 3,972%, ai massimi di dicembre.

Il Tesoro ha venduto titoli con scadenza marzo 2015 per complessivi tre miliardi, massimo ammontare prefissato, ma i tassi sono saliti al 5,30% dal 3,91% dell’analoga asta di maggio, segnando un massimo da dicembre.

La domanda per il Btp triennale è stata pari a 1,59 volte l’importo offerto, in rialzo da 1,52 dell’asta precedente. Il Tesoro ha anche collocato 1,5 miliardi di euro di titoli non piu’ in corso di emissione. Quelli con scadenza marzo 2020 offrono un rendimento del 6,13% mentre quelli con scadenza 2019 un tasso del 6,10%. Complessivamente Via XX Settembre ha collocato sul mercato titoli per 4,5 miliardi di euro, obiettivo massimo.

Subito dopo l’asta lo spread, differenziale tra i titoli tedeschi e il Btp decennale, è andato a quota 475 punti, con rendimento del 6,2%.

Intanto cresce la pressione sui titoli di Stato della Spagna. I rendimenti dei titoli di Stato spagnoli a 10 anni, che sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo, salgono al 6,89%. Come dice il Sole 24 Ore così  “il differenziale dei tassi tra Bonos e Bund della Germania, detto anche “spread” si allarga a sua volta a 5,42 punti percentuali”.

Intanto corre il debito pubblico italiano, che ad aprile ha toccato quota 1.948,584 miliardi di euro, in aumento rispetto al record storico toccato a marzo (1.946 miliardi). Lo ha comunicato la Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica. Rispetto alla fine del 2011, si legge nelle tabelle di Bankitalia, il debito pubblico italiano è aumentato di 50,709 miliardi. Alla fine del 2011, il debito pubblico italiano ammontava a 1.897,875 miliardi.

Intanto da Berlino Angela Merkel ha cercato di placare le aspettative sulla Germania: ”La Germania è forte, ma non è senza limiti, la sua forza non è infinita”. Come a dire: anche se facessimo tutto quello che ci chiedono di fare in Europa non basterebbe. Secondo la cancelliera la strada per uscire dalla crisi è difficile e comporta misure pensanti e dolorose, ma non si possono scegliere ”soluzioni facili”. Merkel si è detto favorevole ad “un ruolo più forte della Bce” sul controllo delle banche. La cancelliera è tornata a criticare il sistema di controllo bancario attualmente in vigore in Europa. ”Noi abbiamo bisogno di un’autorità di supervisione più indipendente”, ha detto. La Merkel ha ribadito che le banche spagnole oggi si trovano in una situazione molto diversa rispetto a quanto avevano rilevato gli stress test dell’Eba. Nei giorni scorsi la cancelliera aveva già sostenuto che le authority nazionali hanno ”mal interpretato il proprio compito” minimizzando i problemi per ”orgoglio nazionale”.

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