ROMA – La vera prova di fine anno per Mario Monti è la due giorni di aste dei titoli di stato italiani: 20 miliardi da collocare con l’incubo spread a far da giudice. Un assaggio della massiccia emissione di bond italiani che nel 2012 sarà di altri 356 miliardi. Si tratta della prima asta dopo i provvedimenti del nuovo esecutivo e dopo i record storici segnati prima dell’addio del governo Berlusconi.
Prima dell’asta lo spread con i bund tedeschi era sempre sui livelli di guardia, anche se è progressivamente andato attestandosi sotto i 500 punti (alle 11 era a 485). L’asta è un test anche per le misure varate dalla Bce con l’immissione di un fiume di liquidità per le banche europee. Le quali, al momento, preferiscono parcheggiare liquidità a brevissimo termine nella stessa Bce, utilizzando il deposit facility. Parliamo di 411 miliardi di euro, un record, che molti analisti americani vedono come il segno del fallimento dell’intervento della Banca centrale europea e i meno pessimisti come una pausa di riflessione in attesa di capire come impiegare la liquidità nel prossimo anno.
Il Tesoro offrirà nove miliardi del Bot giugno 2012 e fra 1,5 e 2,5 miliardi della settima tranche del Ctz 30 settembre 2013. Entrambi i titoli erano stati venduti, a fine novembre, a tassi record: 6,504% il Bot a sei mesi e 7,814% il Ctz.
In offerta agli investitori domani, invece, ci sarà “carta’ italiana a medio e lungo termine”. Il Tesoro venderà la terza tranche del Btp 15 novembre 2014, offerto fra due e tre miliardi, e la nona del decennale marzo 2022 (1,5-2,5 miliardi) insieme alla quindicesima riapertura del settembre 2021 (1-2 miliardi) e all’undicesima tranche del CctEU aprile 2018 (500 milioni-un miliardo).