Aumenta del 36% il debito delle famiglie italiane: record dal 2008

VENEZIA – Le famiglie italiane arrivano al terzo anno di crisi schiacciate dai debiti: mediamente ciascun nucleo familiare deve alle banche per mutui e prestiti circa 20mila euro; ma la crescita dell'indebitamento dal settembre 2008 al settembre 2011 e' stata del 36,4%. Lo afferma uno studio della Cgia di Mestre, che calcola esattamente in 19.981 euro l'importo medio in capo a ciascuna famiglia. Se poi si guarda allo stock complessivo, in termini assoluti, e' una cifra da far paura: 503 miliardi di euro.

Analizzando le situazioni sul territorio, la Cgia ha scoperto che quelle messe peggio sono le famiglie della provincia di Roma, con un indebitamento medio di 29.287 euro, seguite da quelle di Lodi (28.470 ) e Milano (28.251).

I debiti sono stati contratti per l'accensione di mutui per l'acquisto della casa, prestiti per l'acquisto di auto e moto, per il credito al consumo e i finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. Le realta' familiari piu' 'virtuose' sono concentrate al Sud.

Se l'indebitamento medio delle famiglie residenti in provincia di Vibo Valentia nel settembre scorso era di 9.342 euro, ad Enna toccava gli 8.845 ed in Ogliastra gli 8.593. Infine, la piu' importante variazione di crescita dell'indebitamento registrata tra il settembre 2008 e lo stesso mese del 2011 ha interessato le famiglie di Livorno (+57,1%), seguiti da quelle di Grosseto (+56,4%) e Asti (+55,5%).

''In linea generale – osserva il segretario Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – abbiamo riscontrato che l'incidenza del debito sul reddito familiare e' maggiore tra i nuclei con disponibilita' economiche medio-basse. Appare evidente che il perdurare della crisi rischia di accentuare questa situazione''.

''Inoltre – prosegue -, abbiamo appurato che la situazione economica delle famiglie meno abbienti residenti nelle grandi aree metropolitane e' mediamente peggiore di quella registrata dai nuclei ubicati nelle realta' urbane medio piccole. Infatti, a parita' di reddito, nelle piccole realta' urbane la crisi si sente meno perche' il costo della vita e' inferiore''.

Un altro aspetto evidenziato dalla Cgia e' che se le province italiane piu' esposte con le banche sono anche quelle che presentano mediamente i livelli di reddito piu' elevati, e' chiaro – sottolinea Bortolussi – che la quota di indebitamento medio raggiunto e' stato condizionato dalle politiche di investimento realizzate dalle famiglie piu' ricche che, dopo l' avvento della crisi finanziaria hanno intensificato l'accensione di mutui per l'acquisto o la ristrutturazione di beni immobili.

Gestione cookie