L’INPS ora riconosce un aumento di 687,83 euro all’anno sulla pensione di reversibilità per vedovi: ecco cos’è necessario fare.
Occorre una domanda specifica e bisogna poi rispettare alcuni requisiti particolari, non solo inerenti all’imprescindibile vedovanza. L’aumento è un diritto garantito per legge, ma ciò non fa sì che venga corrisposto in maniera automatica. Senza richiesta, quindi, niente aumento sulla pensione per vedovi. L’aiuto è noto come assegno di vedovanza e può essere definito un contributo economico erogato dall’INPS alle persone che percepiscono la pensione di reversibilità e che, oltre a essere vedove, rispettano anche altri requisiti fondamentali.
In occasione di un decesso, gli eredi dell’estinto, e innanzitutto il coniuge, ricevono un assegno mensile in funzione della situazione contributiva del familiare scomparso. La pensione di reversibilità arriva se, al momento del decesso, il deceduto era titolare di una pensione diretta. Si parla invece di pensione indiretta, se l’estinto non era ancora arrivato alla pensione ma possedeva specifici requisiti contributivi. E poi c’è l’indennità per morte, che arriva se il deceduto non aveva maturato i requisiti per la pensione indiretta.
Ma, per legge, se il beneficiario della pensione di reversibilità si trova in una determinata condizione di salute e reddituale può ottenere anche un aumento: si tratta appunto dell’assegno di vedovanza. Tale maggiorazione, dunque, non spetta indistintamente a tutti i familiari del pensionato deceduto, ma solo ai vedovi invalidi civili al 100%.
Per avere diritto all’assegno integrativo di vedovanza il coniuge superstite deve quindi essere invalido al 100%. E, come anticipato, l’aumento sulla pensione per vedovi viene solo erogato su richiesta formale. Abbiamo infatti a che fare con un contributo che rientra nella categoria dei diritti inespressi.
E i requisiti? Per avere l’assegno di vedovanza bisogna essere vedovi, si deve percepire una pensione di reversibilità derivante, bisogna poi essere invalidi civili al 100% o titolari di indennità di accompagnamento e avere un reddito annuo non superiore a 37.325,55 euro. Gli importi dell’assegno variano dai 19 ai 53 euro circa. 52,91 euro al mese vanno ai vedovi invalidi con redditi fino a 33.274,22 euro. Con Reddito tra 33.274,22 euro e 27.325,55 arrivano 19,59 euro al mese.
L’aiuto può arrivare anche sotto forma di assegno al nucleo familiare, un contributo che è riconosciuto al nucleo familiare in cui sono presenti solo soggetti invalidi (che fino ai 67 anni possono percepire la pensione d’invalitità). E, tenendo conto degli importi, il vedovo o la vedova invalido al 100% che percepisce pensione di invalidità e non ha un reddito che supera i 33.274,22 euro ha quindi diritto a una maggiorazione mensile di 52,91 euro. Moltiplicando l’importo per tredici mensilità si arriva così a un aumento annuo di 687,83 euro.
C’è anche un altro punto da considerare. Al momento della presentazione della domanda il richiedente può anche ottenere gli arretrati degli ultimi cinque anni, nel caso in cui avesse fatto la domanda in ritardo. Per richiedere l’aumento della pensione di reversibilità per i vedovi, bisogna compilare la domanda online sul sito INPS. La sezione dedicata è quella della “Domanda di ricostituzione pensione”. Ma c’è anche una pagina specifica per l’assegno di vedovanza.
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