Authority, Renzi, “19 sono troppe”. Dove conviene tagliare tra Civit, Agid…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Aprile 2014 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Authority, Renzi, "19 sono troppe". Dove conviene tagliare tra Civit, Agid...

Authority, Renzi, “19 sono troppe”. Dove conviene tagliare tra Civit, Agid…

ROMA – Authority, Renzi, “19 sono troppe”. Dove conviene tagliare tra Civit, Agid… Sono più dei ministeri, rappresentano una jungla di sigle del valore complessivo da un miliardo di euro di spesa per lo Stato: secondo Matteo Renzi, le authority sono il prossimo ambito pubblico da aggredire con la spending review (“19 sono troppe, interverremo”), cominciando da una sfoltita di quelle meno necessarie, di quelle che potrebbero essere accorpate e o tornare sotto il controllo del ministero di riferimento. Su Repubblica di oggi (14 aprile) Eugenio Occorsio propone un censimento ragionato di questi corpi amministrativi indipendenti, cioè sottratti al controllo diretto della politica, per verificare dove e come è possibile tagliare senza pregiudicare la difesa dei diritti, la vigilanza e la somministrazione delle eventuali sanzioni (per dire, nella lotta ai “cartelli”, l’Europa delle authorithy antitrust è molto più efficace degli Usa).

Intanto una precisazione: è vero sono tante, ma le 19 indicate da Renzi ne contemplano tre in più (o defunte o non ancora nate). Ci sono quelle per la tutela dei diritti (Garante Infanzia, del Contribuente, la Commissione Garanzia Sciopero e la Tutela della privacy). Le autorità di Vigilanza (Avcp controllo contratti pubblici, Covip sui fondi pensione, Consob per la Borsa, Ivass per le Assicurazioni, la Banca d’Italia sulle banche). Esistono poi le authority per la regolamentazione del mercato (AgCom, Aegsi acqua e gas, Art regolazione trasporti). Quindi le altre (Agid per l’Italia digitale, l’Antitrust garante per la concorrenza, Anac anti Corruzione e Civit per l’integrità delle amministrazioni).

Dove si può tagliare. E’ chiaro che molte delle authority menzionate sono oltre che efficienti anche cruciali, specie per il buon funzionamento delle dinamiche economiche. Tuttavia è possibile individuare degli enti doppioni, le cui funzioni possono benissimo essere surrogate da autorità esistenti magari direttamente nei ministeri. Occorsio cita qualche esempio. L’Autorità di garanzia sugli scioperi non si vede perché (afferma l’economista Carlo Scarpa) “le sue funzioni non debbano essere svolte dal Ministero del Lavoro”.

L’Autorità per l’Infanzia e l’adolescenza svolge un compito prezioso, altro esempio, che però tende a sovrapporsi al lavoro della magistratura e delle tante associazioni private che su questa istanza fondano la loro attività. Anche “Diritti del contribuente”, l’autorità emanazione dell’Agenzia delle Entrate, potrebbe essere ricondotta alla casa madre risparmiando sulle spese di struttura. Civit, la “Commissione per l’integrità amministrativa” è stata voluta dall’ex ministro Renato Brunetta quando dichiarò guerra ai “fannulloni” statali: difficile identificare funzioni specialistiche se non la redazione di “indici di performance e qualità” sui quali nessuno è d’accordo.

L’Agid (Agenzia per l’Italia digitale), l’autorità che si occupa appunto della promozione e del controllo per l’automazione della pubblica amministrazione, potrebbe essere ricondotta al Ministero dello Sviluppo proprio per la sua funzione cardine promozionale, oppure all’AgCom se deve possedere anche funzioni di vigilanza capace di sanzionare.