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Auto, allarme costruttori esteri: “Senza incentivi crollo del fatturato”

di admin |15 Febbraio 2010 15:41

Senza il rinnovo degli incentivi alla rottamazione nel 2010 le casse dell’Erario perderebbero circa ottocento milioni di gettito di Iva, mentre in termini di fatturato totale il mercato perderebbe 4,6 miliardi di euro, equivalenti a quasi lo 0,4% del Pil. È quanto l’Unrae, l’associazione che riunisce le case automobilistiche estere presenti in Italia, scrive in una lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Sottosegretario Gianni Letta e ai ministri dello Sviluppo economico Claudio Scajola e dell’Economia Giulio Tremonti.

Nella comunicazione, l’Unrae evidenzia anche, in assenza di incentivi, una perdita occupazionale per la sola filiera distributiva delle Case estere stimata in  diecimila posti di lavoro. Nella lettera inviata al Governo, firmata dal presidente Loris Casadei, l’Associazione delle case estere ritiene necessario che «l’esecutivo valuti con urgenza l’introduzione di provvedimenti a sostegno delle Reti commerciali, nonché misure più strutturali quali la revisione della fiscalità dell’auto, con particolare riferimento alle auto aziendali, e forme che promuovano la mobilità sostenibile ed eco-compatibile, unitamente a una sempre maggiore sicurezza della circolazione degli autoveicoli».

Casadei manifesta inoltre il “vivo disappunto” delle case estere, «dopo aver assistito in questi ultimi tempi al “botta e risposta” tra gli esponenti di Governo e il costruttore automobilistico nazionale», rilevando «come non si sia tenuto conto anche degli altri costruttori presenti in Italia», che rappresentano il 70% del mercato. «Come più volte evidenziato alle istituzioni competenti – prosegue Casadei – i dati degli ordini sono oggi fortemente negativi e, in assenza di incentivi, il mercato automobilistico subirà una flessione di 350mila unità, come del resto già evidenziato da Sergio Marchionne».

Inoltre il settore, rileva l’Unrae, necessita ancora di un rinnovamento della parte più obsoleta del parco circolante in modo da proseguire nel circolo virtuoso dell’abbattimento dei consumi e delle emissioni di Co2 che, grazie alla presenza degli incentivi, lo scorso anno hanno evidenziato una riduzione di oltre otto punti, consentendo così all’Italia di avvicinarsi all’obiettivo prefissato dall’Unione europea.

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