Auto, finisce la spinta degli incentivi: il mercato crolla in Europa

ROMA – Avvio pesante in Europa per il gruppo Fiat. A gennaio nel mercato europeo allargato (Ue a 27 + Efta) le vendite del Lingotto hanno subito un crollo del 20,1%, immatricolando 80.018 nuove vetture. Un risultato nettamente peggiore rispetto al mercato, che invece ha segnato un calo dell’1,1% attestandosi a 1.072.548 unità. La quota del gruppo torinese quindi è scesa in Europa al 7,5%, contro il 9,2% di un anno fa. Sul mercato ha pesato la fine degli eco-incentivi, che nel 2010 erano ancora presenti in alcuni Paesi, ma il calo è stato contenuto grazie alla forte crescita delle vendite in Germania (+16,5%) e in Francia (+8,2%).

Ancora depresso, invece, il mercato dell’auto in Italia (-20,7%), Gran Bretagna (-11,5%) e Spagna (-23,5%). Dall’Europa alla Sicilia, con una buona notizia che arriva da Termini Imerese, lo stabilimento dove Fiat cesserà la produzione a fine anno. Mercoledì è stato firmato a Roma l’accordo di programma per il rilancio dell’area che prevede a Termini la nascita di un nuovo polo industriale in cui si continueranno a produrre auto ma ci sarà posto anche per cinema e fiction, serre fotovoltaiche, grande distribuzione e attrezzature mediche. Sottoscritta dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, dalla Regione siciliana, dalla Provincia di Palermo, dal sindaco di Termini Imerese, dal Consorzio Asi di Palermo e dai rappresentanti di Fiat e di Invitalia (l’advisor del ministero che ha stilato la short-list dei progetti industriali), l’intesa per il nuovo insediamento industriale di Termini prevede un investimento totale di 1 miliardo di euro.

I posti lavoro a regime saranno invece 3.300 e l’attuazione dell’accordo è prevista entro 36 mesi, ovvero 3 anni. Per il ministro Romani si tratta di un’intesa “a dir poco straordinaria, fatta in tempi anche ravvicinati”. Anche se “ora comincia un periodo forse più complesso e difficile”, ma inserito in un quadro di riferimento che ”sembra sicuro”. Tra i sette piani industriali inseriti nella short list, due sono relativi all’automotive: si tratta della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Cape Reva di Simone Cimino (per produrre un’auto elettrica).

In Europa i brand del Lingotto sono i più colpiti dal calo delle vendite: Fiat (-26,3% i volumi e 5,5% la quota, dal 7,4% di un anno fa) e Lancia (-23,5% e 0,7% la quota, dal precedente 0,9%). Continua a mietere successi, invece, Alfa Romeo, con vendite in progresso del 38,7% ed una quota all’1,1% dallo 0,8% di un anno fa. Da Mirafiori sottolineano che le principali cause della forte flessione registrata a gennaio dalle vendite del Lingotto sono “il consistente calo di alcuni importanti mercati, in particolare Italia e Spagna”, e soprattutto il confronto con un gennaio 2010 in cui ”la gamma Fiat Group Automobiles di vetture a basso impatto ambientale beneficiava ancora degli eco-incentivi attuati da numerose nazioni europee”.

Nonostante questo, tra i modelli più venduti in Europa Fiat Panda si conferma la migliore del segmento A, mentre al terzo posto tra le city car più richieste si piazza la 500 e la Punto si conferma tra le top ten nel segmento B. Tra i principali marchi esteri, il progresso maggiore lo ha messo a segno Bmw (+23,8%). Bene anche le altre tedesche di lusso Mercedes (+12,4%) e Audi (+3,6%), mentre tra i generalisti Volkswagen è cresciuta del 5,2% e Opel del 5,6%. In calo, invece, Peugeot (-2,3%), Citroen (-5%), Renault (-8,9%), Ford (-9,4%) e Toyota (-10,5%).

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