Auto, incentivi ecologici. Concessionari protestano: “Difficile avere i fondi”

Auto, incentivi ecologici. Concessionari protestano: "Difficile avere i fondi"
(Foto LaPresse)

ROMA – Se compri l‘auto ecologica avrai incentivi fino a 5mila euro. Un sollievo per chi compra che però ha scatenato la protesta dei concessionari. A disposizione degli incentivi vi sono fondi per 63,4 milioni di euro ma i concessionari hanno sottolineato la difficoltà per ottenerli e protestano contro i meccanismi previsti nell’utilizzo.

Vincenzo Borgomeo su Repubblica scrive:

“si parte il 6 maggio con sconti fino a 5000 euro per veicoli ad alimentazione “alternativa” (elettrici, ibridi, a metano, biometano, GPL, biocombustibili, idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), non superiori, rispettivamente a 120, 95 e 50 g/km. Uno “sconto” a cui si arriva sommando il contributo statale e la riduzione della casa automobilistica, compresi eventuali altre riduzioni e prima dell’applicazione delle imposte”.

Qualcosa però negli incentivi non ha funzionato, spiega Borgomeo:

“Sul piatto ci sono 31,3 milioni di euro, a cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013, per un totale quindi di 63,4 milioni di euro. Ma già il fatto che si parli di “risorse non utilizzate” fa capire che qualcosa non funziona: il meccanismo è sbagliato, alcuni fondi sono inaccessibili, altri sono pochissimi”.

Per questo motivo i concessionari hanno lanciato la protesta,dato che la manovra

“«costituisce un incredibile spreco di risorse pubbliche perché così questi incentivi non servono a nulla: i soldi sono pochi, per metà destinati alle aziende. Si tratta di spegnere un incendio con una goccia d’acqua »”.

E in effetti la ripartizione dei fondi sarebbe “strana”:

“solo il 15% per l’acquisto senza rottamazione da parte di tutte le categorie di acquirenti di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km. Quindi parliamo solo di elettriche, mosche bianche sul nostro mercato. Un altro 35% per l’acquisto, anche qui senza necessità di rottamazione e per tutti, di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km. E il grosso dell’incentivo (il restante 50%) riservato alle imprese, da utilizzare esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa e con l’obbligo di rottamare un veicolo con più di 10 anni e con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km. Una follia: poche imprese hanno nel parco auto rottami “strumentali” con più di dieci anni, senza considerare che ci sono mille altri vincoli, fra cui l’obbligo di rottamare un veicolo identico a quello che si vuole comprare (ad esempio un commerciale vecchio per prenderne uno nuovo, un’auto per un’altra vettura, eccetera)”.

Non solo l’accesso ai fondi presenta problemi, ma anche i meccanismi, coi venditori che si ritrovano a dover anticipare gli sconti per poi essere rimborsati dallo Stato:

“La procedura è questa: dal 6 maggio, i venditori registrati e quelli che si registreranno nell’area dedicata del ministero, potranno prenotare i contributi per avere i maxi sconti da rigirare poi ai clienti. Non solo: dalla manovra sono escluse le famose “km 0” — il grosso del bacino delle auto in giacenza presso le concessionarie — perché essendo auto già immatricolate al momento dell’acquisto sono tagliate fuori dal meccanismo perché la norma stabilisce che il veicolo acquistato non deve essere stato già immatricolato in precedenza”.

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