Auto, lieve crescita ad aprile. Gli eco-incentivi fanno rimandare gli acquisti

Auto, mercato su ad aprile +1,94%. Crescita rallentata dagli eco-incentivi
Auto, mercato su ad aprile +1,94%. Crescita rallentata dagli eco-incentivi

TORINO – Il mercato italiano dell’auto continua a crescere, registrando un modesto +1,94% rispetto allo scorso anno con 119.099 vetture immatricolate ad aprile. Una crescita rallentata dall’annuncio degli eco-incentivi, a partire da maggio, che ha fatto rimandare numerosi acquisti, ma comunque sufficiente per segnare la quinta crescita mensile consecutiva. In questo contesto tiene il Gruppo Fiat Chrysler che, in attesa del piano industriale, registra un significativo aumento delle vendite del marchio Fiat (+4,1%) e il boom delle immatricolazioni Jeep (+58,8%).

Le immatricolazioni italiane di Fiat fanno segnare un calo dell’1,71%; la quota è scesa al 29,04% (ad aprile 2013 era del 30,12%), ma è in recupero rispetto a quella del marzo 2014 (28,1%). E in Borsa il titolo vola trainato dalle vendite Chrysler in Usa (+14%) e Canada (+6%), arrivando a segnare un +2,82%. Poi, però, frena con il resto del listino sui timori per l’Ucraina, chiudendo in rialzo dello 0,35% a 8,71 euro.

Catalizzatore degli acquisti, secondo gli analisti, resta però il piano che Sergio Marchionne annuncerà martedì. L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler svelerà a Detroit la sua nuova strategia per il Gruppo, incluse le attività europee, dove sono stati persi 2,15 miliardi di euro negli ultimi tre anni. Secondo Automotive News, il nuovo piano dovrebbe includere 9 miliardi di euro di investimenti in modelli per Fiat e Alfa, marchi cruciali per il rilancio in Europa.

Attenzione anche all’utilizzo degli impianti. “La maggiore sfida per ridurre le perdite in Europa è migliorare la capacità di utilizzazione degli impianti e creare credibilità in termini di tempistica e disponibilità” di modelli Alfa, sostiene infatti Stuart Pearson di Exane BNP Paribas. I più scettici attendono che Marchionne riveli anche alcuni dei nuovi modelli Alfa, per cercare di convincerli. E molti analisti puntano ad avere dettagli su come Marchionne coprirà finanziariamente i cambiamenti, alla luce del fatto che dopo aver completato l’acquisizione di Chrysler in gennaio il debito industriale netto di Fiat dovrebbe aver raggiunto o superato i 10 miliardi di euro dai 6,5 miliardi di euro dell’anno precedente.

Per le associazioni di categoria resta, in Italia, la necessità di accompagnare quella che definiscono la “ripresina” del mercato dell’auto italiano con adeguate politiche industriali. Non convincono gli eco-incentivi: per Federauto sono “briciole”, mentre secondo l’Unrae solo “un numero limitato di famiglie potrà usufruirne”. “Manca al momento un catalizzatore che acceleri la ‘reazione chimica’ da cui questa ripresa può scaturire”, sostiene Promotor, che “non è certo costituito dagli incentivi ecologici adottati seguendo la soluzione fallimentare del 2013”.

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