ROMA – La Opel Adam è l’auto che dopo un anno mantiene l’88% del suo valore economico e si aggiudica il podio delle auto usate che meglio tengono il proprio prezzo. La migliore è la versione 1.4 da 100 cavalli, un’utilitaria piccola ma che batte il Freelander di Land Rover, rigorosamente a due ruote motrici e con motore turbodiesel. Poi ancora Porsche, Audi, Mini e Wolkswagen sul podio. Anche la Fiat Panda si aggiudica un posto tra le migliori. Questa l’analisi di un’indagine di Federauto e Dat Italia che hanno osservato le auto e stilato la classifica di quelle che meglio mantengono il proprio prezzo e di quelle che si svalutano più facilmente.
Daniele Sparisci sul Corriere della Sera riporta le auto per cui, nonostante il tempo passi, il prezzo scorra al ribasso più lentamente:
“Al primo posto – abbastanza a sorpresa- c’è la Opel Adam nella versione 1.4 da 100 CV. Secondo i dati la piccola utilitaria mantiene l’88% del prezzo di listino. Dietro si piazza la Land Rover Freelander a due ruote motrici con motore turbodiesel di 2.2 litri. Seguono la Porsche 911 Carrera 4, la nuova Audi A3 e ancora una Opel, la Mokka stavolta. Completano la classifica la Mini Paceman Cooper, il nuovo Maggiolino 1.4 e la Golf 1.6 Tdi. Vanno bene anche le piccole del gruppo Fiat: la Panda equipaggiata con il bicilindrico TwinAir e la 500L con il Multijet che conservano l’80% del valore di listino. Per tutte il periodo di riferimento è di un anno”.
La classifica di Federauto però riporta anche le auto peggiori e la meno rivendibile in assoluto è la Tata Vista:
“Dopo un anno dall’acquisto perde il 56%, ma anche la Renault Espace non è da meno con un valore residuo del 48%. Penalizzate pure le Daihatsu dopo la decisione del costruttore di abbandonare il mercato europeo. Chi è a caccia di affare dovrebbe prendere appunti: una Mazda 3 2.3 da 260 Cv – sportiva di nicchia che può regalare belle soddisfazioni in pista- dopo appena dodici mesi di vita si potrebbe prendere a metà prezzo”.
Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, ha spiegato al Corriere della Sera:
“«In Italia si registra una sostanziale tenuta dell’usato (+1,3% nel primo semestre 2013). Ma in questo difficile mercato bisogna sempre fornire certezze, serietà e garanzie ai clienti. Alla base del pianeta usato c’è più che mai la fiducia. E la fiducia va concessa solo a operatori seri, primi fra tutti i concessionari ufficiali che mi preme ricordare sono gli unici operatori certificati dalle Case a rappresentarle direttamente sul territorio; realtà che devono seguire processi stringenti e standard, volti alla soddisfazione del consumatore»”.
Insomma nella giungla dell’usato bisogna scegliere con cura a chi affidarsi, si raccomanda Bernacchi:
“«Se avete dubbi se l’azienda venditrice che avete scelto sia ufficiale o un battitore libero, basta visitare il sito della Casa automobilistica che dovrebbe rappresentare. Non fermatevi sul sito del venditore e non fidatevi ciecamente delle insegne che espone, perché molte sono ingannevoli»”.