Autostrade più salate dal 2010

Pubblicato il 30 Dicembre 2009 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA

Il 2010 porta ai consumatori italiani la brutta sorpresa dell’aumento dei pedaggi autostradali. Dalla mezzanotte del 31 dicembre, infatti, scatteranno le nuove tariffe su tutta la rete austradale. Le nuove tariffe saranno riviste al rialzo, seppure contenuto, in quasi tutte le autostrade. “Colpa” di una convenzione, siglata l’anno scorso, che prevede aumenti di pedaggio concertati con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia e proporzionali agli investimenti fatti dai gestori nelle reti.

Nel dettaglio Autostrade per L’Italia, che gestisce il 53% delle tratte, aumenterà il costo al casello del 2,4%. Ma a far discutere, e infuriare i consumatori, sono soprattutto gli altri rincari.

L’elenco completo, in effetti, è ben fornito: Ativa 6,23%; Autostrada del Brennero 1,60%; Brescia-Padova 6,56%; Centropadane 0,74%; Cisa 1,76%; Fiori S.p.A. 1,15%; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,41%; Tangenziale di Napoli 2,17%; Rav 0,94%; Salt 1,50%; Sat 2,11%; Autostrade Meridionali 1,43%; Satap tronco A4 (Novara Est-Milano 15,83%; Torino-Novara Est 15,29%); Satap tronco A21 9,70%; Sav (Autostrada 1,36%; Raccordo Gran S. Bernardo 1,04%); Sitaf 2,35%; Torino-Savona 1,47%.

Nessun aumento tariffario, invece, per le autostrade siciliane, per Autovie Venete S.p.A. e per Asti-Cuneo. Le tariffe del Passante di Mestre, congestionato l’agosto scorso con code di oltre 30 chilometri durante le partenze di massa per le vacanze estive, saranno riviste al ribasso con un -1.18%.

Se i rincari di quest’anno sono tutto sommato contenuti qualche dubbio di troppo rimane per gli anni successivi: Autostrade per l’Italia, infatti, ha ottenuto l’approvazione via decreto-legge di un contratto ad hoc che stabilisce incrementi costanti per venti anni in base a una formula tariffaria che prevede il recupero degli investimenti fatti più il 70% dell’inflazione reale. Andando avanti con gli anni, quindi, le tariffe rischiano di aumentare in modo molto più doloroso per gli automobilisti.

Aiscat, la società concessionaria delle autostrade minimizza i rincari sottolineando che sono più bassi di quelli dell’anno precedente. Una spiegazione, questa, che non soddisfa i consumatori: secondo Adusbef e Federconsumatori «l’incremento delle tariffe comporterà, per costi diretti ed indiretti, un aumento del tasso di inflazione dello 0,2%, pari ad un maggiore esborso di 60 euro annui a famiglia, che si aggiungono agli aumenti già prospettati, sforando così i 600 euro di aumenti tariffari nel 2010».

«È necessario, quindi – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti delle due associazioni – che il Viceministro Vegas mantenga la sua promessa di inserire nel decreto mille proroghe un blocco delle tariffe per dare respiro alle famiglie».