“Falso in bilancio, ostacolo all’attività”: avvisi di garanzia agli ex ad Fonsai

Alberto Nagel (LaPresse)

MILANO – Un avviso di garanzia è stato notificato il 2 agosto agli ex amministratori delle società di Fonsai. Notificato anche un decreto di perquisizione e sequestro da parte della Procura della Repubblica di Torino. Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura sono di falso in bilancio e per ostacolo all’attività di vigilanza del periodo di tempo che va dal 2008 al 2011.

In una nota la Procura spiega: “Dalla lettura del provvedimento sembra emergere che i fatti oggetto di indagine sono, nella sostanza, già noti al mercato in quanto si riferiscono alle vicende che hanno condotto all’emersione delle perdite del bilancio consolidato relativo all’esercizio 2011 e che sono state oggetto di ampia descrizione nei documenti messi a disposizione del pubblico tempo per tempo da parte della Società”.

L’avviso di garanzia della Procura è arrivato nell’ambito delle indagini che vedono Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, accusato di ostacolo all’attività di vigilanza nell’ambito dell’inchiesta del pm Luigi Orsi su Premafin e Fonsai.

L’iscrizione  di Nagel nel registro degli indagati è avvenuta nei giorni scorsi ed è scaturita dalle indagini della Procura di Milano sul presunto patto segreto siglato lo scorso 17 maggio tra Nagel e Salvatore Ligresti.

Il presunto accordo tra Nagel e Ligresti avrebbe dovuto assicurare alla famiglia siciliana, responsabile del dissesto del gruppo, una lauta buonuscita di circa 45 milioni di euro per le quote in Premafin, più una serie di benefit per l’ingegnere e i suoi tre figli, Paolo, Jonella e Giulia, nell’ambito del piano di salvataggio predisposto da Unipol per Fonsai.

Nagel ha dichiarato, riporta l’Ansa, di aver detto chiaramente a Salvatore e Jonella Ligresti che quello che poteva assicurare loro era una sorta di impegno morale a verificare quali delle richieste della famiglia siciliana potessero essere accolte da Unipol e dagli altri soggetti della trattativa per il salvataggio di Fonsai purché, ovviamente, non risultassero contrarie alla legge né alle decisioni che la Consob avrebbe di lì a poco avrebbe preso.

L’ad di Mediobanca aveva spiegato queste cose ai due esponenti della famiglia Ligresti nel corso dell’incontro dello scorso 17 maggio, al quale aveva partecipato anche, con un ruolo di ‘mediazione’ , l’avvocato Cristina Rossello, segretario del patto di Mediobanca e legale di Jonella Ligresti in un procedimento fiscale.

La tesi di Nagel, viene riferito, sarebbe stata confermata dalla stessa Rossello quando, la scorsa settimana, è stata sentita dal pm Luigi Orsi. Nagel, tra l’altro, avrebbe spiegato a Jonella e Salvatore Ligresti che l’accoglimento delle loro richieste non dipendeva né da Mediobanca né dallo stesso Nagel, impegnando le stesse altri soggetti coinvolti nell’operazione.

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