Aziende e genitorialità, ecco i casi di successo

Negli ultimi anni, il welfare aziendale italiano sta evolvendo per rispondere alle esigenze delle famiglie moderne, con un focus crescente sulla genitorialità condivisa. Nonostante la normativa italiana preveda solo dieci giorni di congedo di paternità obbligatorio, molte aziende stanno ampliando le loro politiche per includere misure che supportino attivamente entrambi i genitori anche nell’ottica di promuovere una piena parità di genere incentivando una più equa condivisione dei compiti di cura familiare .

Dunque, l’approccio delle aziende italiane sta cambiando, ponendo maggiore attenzione ai padri e riconoscendo il loro ruolo fondamentale all’interno della famiglia. Questo cambiamento non solo favorisce il benessere dei dipendenti, ma risponde anche alle aspettative di una nuova generazione di lavoratori che cerca un migliore equilibrio tra vita privata e professionale.

Congedi parentali prolungati e retribuiti, Smart working e flessibilità oraria, supporti economici e strutture aziendali dedicate sono solo alcuni delle principali misure significative che le aziende stanno introducendo per sostenere i genitori lavoratori.

Uno studio della SDA Bocconi School of Management diffuso di recente ha evidenziato come le pratiche di welfare aziendale non solo migliorano il benessere dei dipendenti, ma influenzano positivamente anche le performance aziendali, l’engagement e la natalità. Così le aziende che promuovono politiche di supporto alla genitorialità risultano più attrattive per i talenti e favoriscono lo sviluppo delle competenze dei propri lavoratori.

Banche e grande distribuzione

Nel settore bancario, Intesa Sanpaolo ha implementato un accordo per la genitorialità inclusiva, offrendo permessi retribuiti aggiuntivi e un’integrazione economica per i congedi parentali, mentre nella GDO Carrefour Italia ha aggiunto ulteriori dieci giorni di congedo parentale retribuito e un’integrazione economica per i congedi facoltativi. Nel settore assicurativo spicca poi anche il caso di Zurich Italia, che offre 16 settimane di congedo retribuito per tutti i genitori, senza distinzione di genere o orientamento sessuale.

Il caso Enel

Il colosso italiano dell’energia, in occasione della Giornata Internazionale sulla genitorialità, offrirà la possibilità a tutti i collaboratori del gruppo con figli under 14 di usufruire di un’ora di permesso il 31 maggio. Un gesto che non si limita a questa ricorrenza, ma fa seguito a una serie di misure che nel tempo hanno permesso a Enel di diventare un luogo di lavoro dove la genitorialità viene valorizzata.

A gennaio 2023, infatti, azienda e sindacati hanno firmato un accordo che amplia le misure a sostegno della genitorialità già adottate dal gruppo. Tra queste il congedo per i padri, con il riconoscimento di ulteriori 10 giorni di permesso retribuito in aggiunta al congedo obbligatorio previsto dalla legge. Il Gruppo ha inoltre previsto un aumento dell’importo delle indennità per il congedo di maternità e per il congedo parentale, con previsioni nettamente migliorative rispetto a quelle attuali di legge, e autorizzato un incremento dei giorni di permesso annui non retribuiti per malattia dei figli con età compresa tra i 3 e i 12 anni.

Non solo, l’azienda riconosce anche ulteriori congedi e permessi legati alla genitorialità, con una particolare attenzione a chi vive situazioni personali o familiari di particolare gravità, permettendo la possibilità di cedere ferie o riposi (ferie solidali) tra collaboratori della stessa azienda per assistere figli e figlie.

Il futuro del welfare aziendale

In un mondo del lavoro in continua evoluzione, queste misure rappresentano un passo significativo verso un futuro più bilanciato, dove tutti i genitori possono sentirsi supportati e valorizzati. La strada è ancora lunga, ma le basi gettate da queste aziende offrono una solida piattaforma su cui costruire un welfare aziendale sempre più inclusivo e a misura di famiglia.

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Gianluca Pace