Azimut, 2013 di eccellenza e nuovi record nel 2014. Il report di Alberto Nosari

Azimut, 2013 di eccellenza e nuovi record nel 2014. Il report di Alberto Nosari
Azimut, 2013 di eccellenza e nuovi record nel 2014. Il report di Alberto Nosari

ROMA – Azimut, 2013 di eccellenza e nuovi record nel 2014. Il report di Alberto Nosari. C’è Azimut, la più grande realtà finanziaria indipendente nel mercato italiano, all’esame della Lettera all’Investitore di questa settimana (leggi qui), il report online di Alberto Nosari, bilancio e prospetti per il prossimo biennio. L’esercizio in corso dovrebbe presentare una raccolta netta nell’ordine dei tre miliardi, rispetto a 1,6 del 2012, mentre le masse amministrate dovrebbero tendere ai 24 miliardi con un progresso di oltre il 20% rispetto ai 19,6 dello scorso anno. Positivo anche lo sviluppo dei ricavi, che complessivamente dovrebbero superare i 433 milioni dell’eccellente 2012, anche se la dimensione esatta del vantaggio dipenderà dall’andamento delle commissioni di performance in questa parte finale dell’esercizio. Il tutto, chiaramente, salvo l’insorgere di fattori straordinari a oggi non ipotizzabili.

Il conto economico 2013 dovrebbe infine chiudersi con un utile netto nell’intorno dei 150 milioni e quindi vicino al massimo di 161 milioni dello scorso anno, dimostrando la sostenibilità di quel percorso di crescita che dovrebbe riproporsi pure nel prossimo anno salvo il richiamato sopraggiungere di elementi straordinari a oggi non ipotizzabili. Questo anche perché le principali variabili si mostrano sostanzialmente positive, ma non sono escluse a priori correzioni dopo due anni decisamente positivi sui mercati finanziari. A oggi, comunque, non ci sono segnali evidenti di questa possibilità e gli Stati Uniti viaggiano sui massimi così come molte borse dei Paesi maturi. Questo anche se lo sviluppo atteso nel prossimo anno dovrebbe ancorarsi alla capacità di ulteriore sviluppo delle aree emergenti.

Il 2014 dovrebbe quindi presentare un esercizio nel quale la raccolta netta continuerà a crescere a ritmi sostenuti. Le masse complessive dovrebbero registrare così un progresso a oltre 27 miliardi e significativa anche la crescita dei principali aggregati economici in quanto Azimut dovrebbe archiviare il prossimo anno con ricavi complessivi superiori ai 500 milioni e cioè un ennesimo massimo storico, a cui farà seguito un altro record poiché, grazie anche alla dimostrata capacità di tenere sotto controllo i costi, l’utile dovrebbe collocarsi nell’intorno dei 170 milioni. Il tutto, chiaramente, salvo l’emergere di fattori straordinari a oggi non ipotizzabili.

Dinamiche premiate dal mercato, che in questi ultimi due anni ha impresso al titolo una sovra-performance da primato sia rispetto al FTSEMIB sia nei confronti delle principali banche italiane. Il tutto merito anche le raccomandazioni degli analisti, che ancora oggi a grande maggioranza suggeriscono di comprare il titolo nonostante il grande rally in Borsa proprio perché si aspettano un’ulteriore crescita anche se non si nascondono i potenziali rischi dopo due anni eccezionali.

In ogni caso, come ricorda Pietro Giuliani, presidente e Ceo oltreché fondatore di Azimut, “i risultati conseguiti anche in questo 2013 sono stati di grande soddisfazione e ci confortano sulla determinazione con la quale abbiamo perseguito il percorso di crescita delineato sin dai primi anni del nuovo millennio. Strategia merito della quale abbiamo superato anche le fasi di difficoltà più acute emerse nel corso della recente crisi globale; crisi acuitasi dopo il settembre del 2008 e cioè a ridosso del fallimento della banca d’affari americana Lehman”.

Noi, comunque, prosegue Giuliani, “siamo riusciti a limitare i danni e abbiamo conseguito risultati di grande rilievo che ci incitano a seguire con ancora maggiore forza le politiche tracciate per aumentare le masse gestite, accelerare sui nuovi promotori e sui private banker, accrescere le masse medie per cliente, continuare a lavorare sull’innovazione per migliorare la qualità dei servizi offerti e spingere con maggiore determinazione sullo sviluppo internazionale dopo aver fissato le teste di ponte nelle tre principali aree di interesse del globo”.

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