ROMA – Banca Carige: ingresso di Unipol e duello Berneschi-Repetto? La Fondazione Carige intende ”conservare una posizione di azionista rilevante per garantire a Carige indipendenza e condizioni ottimali per il suo sviluppo”. E’ quanto si legge in una nota diffusa a seguito delle sedute straordinarie del Consiglio di Amministrazione e di quello di indirizzo della Fondazione. Ma “la lunga estate calda” di Carige, come la chiama Massimo Minella di Repubblica, è appena all’inizio. Scivolata in Borsa, obbligata a a rafforzare il patrimonio con 800 milioni di euro come prescrive la Banca d’Italia: se non vuole metterci di suo il capitale deve decidere se aprire un alleato forte, si parla di Unipol. Ci lavora il presidente della banca Giovanni Berneschi.
Un obiettivo che la Fondazione intende perseguire senza alcuna iniezione di liquidità, ma soltanto attraverso una politica di cessioni di partecipazioni e immobili “no core”, la vendita della società di gestione del risparmio Sgr (già realizzata con la cessione ad Arca Sgr per 101 milioni di euro) e soprattutto delle due società assicurative. Dal 2007 al 2012, infatti, l’ente ha iniettato dentro la banca poco meno di 700 milioni di euro, l’ultimo esercizio non ha incassato un centesimo di dividendo e non è più disponibile a intervenire ancora. (Massimo Minella, La Repubblica)
Il piano, piuttosto articolato, prevede che Unipol conferisca la sua banca, nell’ambito di un aumento di capitale riservato, e rilevi le due compagnie assicurative di Banca Carige in corso di dismissione, dando un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento patrimoniale fissati da Bankitalia. Il progetto è stato recentemente comunicato da Berneschi e Flavio Repetto (l’imprenditore a capo del gruppo dolciario Elah-Dufour-Novi, azionista di riferimento della banca con una quota del 47%) e illustrato da quest’ultimo ai due consigli dell’ente che si sono riuniti lunedì scorso.
Il comunicato della Fondazione lascia poco spazio a dubbi circa la sua accoglienza: l’ente, si legge nel nota emessa dopo la riunione, intende ”conservare una posizione di azionista rilevante per garantire a Carige indipendenza e condizioni ottimali per il suo sviluppo”. L’ingresso di Unipol permetterebbe tra l’altro a Berneschi, in rotta di collisione con la Fondazione e con il gruppo bancario francese Bpce, l’altro socio forte di Carige con una quota del 10% del capitale, di restare in sella, potendo contare sull’appoggio della compagnia bolognese e su quello dei soci privati di Carige, titolari del 6% del capitale.
Tra i quali, oltre allo stesso Berneschi, figura anche la Coop Liguria (1,8% del capitale), la stessa Coop a cui fa riferimento anche il 6% circa di Finsoe, la holding di controllo di Unipol. Proprio il presidente di Coop Liguria (e consigliere di Unipol), Francesco Berardini, nei giorni scorsi era intervenuto a difesa di Berneschi esprimendo ”forte preoccupazione” per la mossa, ispirata dalla Fondazione, di provocare le dimissioni di otto consiglieri per far decadere il consiglio e accelerare la fine del regno di Berneschi.