Banca d’Italia alza stime crescita: Pil +0,7% nel 2015, +1.5% nel 2016

Banca d'Italia alza stime crescita: Pil  +0,7% nel 2015, + 1.5% nel 2016
Ansa

ROMA – La ripresa in Italia prosegue e nel secondo trimestre si è consolidata facendo prevedere per l’Italia un aumento del Pil dello 0,7% nel 2015 e dell’1,5% l’anno prossimo. La stima arriva da Bankitalia che alza così le attese per l’economia italiana, trainata da un ritorno degli investimenti, grazie alla buona performance del settore dei beni strumentali e in particolare dei mezzi di trasporto e all’avvio dell’Expo di Milano.

Sul fronte occupazione prosegue qualche incertezza, avverte Via Nazionale nell’ultimo Bollettino economico, e i senza lavoro dovrebbero scendere sotto il 12% (11,9%) solo nel 2016 anche se il positivo effetto degli sgravi contributivi introdotti con la legge di stabilità dovrebbe essere affiancato dall’applicazione piena del Jobs Act, il cui effetto non è ancora quantificabile e quindi non preso in considerazione dagli esperti di Palazzo Koch. Bankitalia inserisce questo quadro ‘più roseo’ in un contesto di mercati tornati alla calma dopo il pacchetto di riforme approvato dalla Grecia solo due giorni fa e che ha ridato il via al negoziato per il salvataggio di Atene a cui adesso, raccomanda la banca centrale italiana, servono politiche nazionali ed europee volte a sostenerne la crescita. La crisi nell’estrema periferia dell’Eurozona, il rallentamento della Cina e la turbolenza dei suoi mercati finanziari potrebbero frenare la crescita mentre sul fronte del petrolio, anche a seguito dell’allentamento delle sanzioni all’Iran e alla sua produzione di greggio, non dovrebbero registrarsi mutamenti in negativo. Le stime di crescita per l’Italia, tuttavia, puntano soprattutto sul rafforzamento endogeno, nonostante un calo, anche se contenuto, dei consumi. In particolare il principale sostegno alla dinamica del prodotto è derivato dalla domanda nazionale, sospinta per 0,5 punti percentuali dall’attenuazione del decumulo di scorte. La forte accelerazione degli investimenti, trainata appunto dai mezzi di trasporto e da una ripresa delle costruzioni, si è contrapposta alla variazione appena negativa dei consumi mentre il rafforzamento della domanda nazionale si è riflesso nel deciso rialzo delle importazioni.

Nonostante il miglioramento in atto gli investimenti alla fine del 2016 rimarranno ancora, in rapporto al pil, comunque inferiori alla media storica, così come l’inflazione nel 2016 pur registrando un aumento sopra l’1%, si manterrebbe su valori storicamente molto bassi. Le misure della Bce sono ovviamente una componente non secondaria di questo andamento atteso e cominciano a farsi sentire anche sui prestiti in Italia. Secondo il Bollettino, infatti, i prestiti a famiglie e imprese industriali sono aumentati, per la prima volta da oltre tre anni rispettivamente dello 0,4% e dello 0,7%. Prosegue poi il calo del costo dei prestiti. Il Qe Bce rafforza inoltre “l’interesse per i titoli di portafoglio italiani da parte degli investitori non residenti” e questo ha fatto si’ che “tra la fine dello scorso anno e il mese di aprile gli acquisti dall’estero sono ammontati a 76,1 miliardi, di cui 65,0 in titoli di debito pubblico, in larga parte con scadenze superiori a un anno”. Infine Bankitalia sottolinea come sulle proiezioni dell’economia continuino a pesare le sofferenze delle banche, per le quali le recenti misure del Governo potrebbero indurre un aumento del valore dei crediti deteriorati e agevolare la creazione di un mercato secondario in attesa che la discussione con le autorità europee porti al varo della cosiddetta bad bank.

 

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