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Doppio Tfr, indennità e rimborsi: privilegi da dipendenti di Bankitalia

di Maria Elena Perrero |15 Marzo 2012 12:28

Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia (Foto LaPresse)

ROMA –  In Italia non si può non richiedere ”che si lavori di più, in più e più a lungo”, ha detto dieci giorni fa il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Ma, come sottolinea il Corriere della Sera, per chi lavora in Bankitalia la situazione è meglio di quella comune a molti altri lavoratori.

Tanto per fare qualche esempio, a Palazzo Koch si fanno solo contratti a tempo indeterminato, si ha diritto al rimborso (fino a 1650 euro lordi) per le spese destinate all’agenzia immobiliare in caso di trasferimento di ufficio per una promozione, si può avere il doppio anticipo del trattamento di fine rapporto per l’acquisto di una casa (con mutuo a tasso agevolato) o per sostenere impreviste spese sanitarie (documentate). E poi c’è il diritto indennità di bilinguismo per le sedi in Trentino Alto Adige, con un rimborso fino a 2.760 euro all’anno per chi lavora in italiano e in tedesco.

Ma per Guido Pellegrini, rappresentante sindacale della Fisac Cgil sentito dal Corriere della Sera, i tempi delle vacche grasse sono finiti: non c’è più la “clausola d’oro”grazie alla quale si poteva andare in pensione con poco più di 19 anni di contribuzione. “Ora anche noi siamo passati al regime contributivo come tutti”.

Alcuni privilegi però restano. Per la carriera direttiva e quella operativa,  nel caso di trasferimento della sede di lavoro, c’è la possibilità di orari personalizzati all’interno del montante complessivo settimanale di 37 ore e 30 minuti. Dipendenti e dirigenti di Banca d’Italia possono spalmare su quattro giorni anziché cinque le ore da dover dedicare al lavoro. Oppure ha diritto a un rimborso proporzionale al numero di chilometri di distanza tra la sede di lavoro e quella di residenza, o ad un contributo di oltre 3mila euro all’anno per ciascun figlio sotto i 12 anni in caso di trasferimento.

 

 

 

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