ROMA – Banca d’Italia. La Ue: “Rivalutazione quote aiuti di Stato alle banche?” La rivalutazione delle quote della Banca d’Italia è forse un paravento dietro cui nascondere illeciti aiuti di Stato alle banche? Se lo chiede la Commissione europea che infatti ha inviato una lettera al ministero dell’Economia per chiedere delucidazioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica la lettera è partita pochi giorni fa. Una conferma in tal senso arriva oggi sia dal ministero dell’Economia, che dice di aver ricevuto la richiesta, sia dall’Ue, che sottolinea come per ora sia stata avviata solo una richiesta di informazioni.
Il decreto sotto esame, che l’ex ministro Fabrizio Saccomanni avrebbe omesso di notificare a Bruxelles, prevede in particolare la rivalutazione da 300 milioni di lire a 7,5 miliardi di euro delle quote di via Nazionale, in possesso di molti istituti. La riforma vieta di detenere più del 3% del capitale. Sopra questa soglia sono in particolare Intesa-SanPaolo e Unicredit, ma anche Generali, Cassa di risparmio di Bologna, Inps e Carige. Il decreto prevede la dismissione delle quote eccedenti che, se non trovano investitori sul mercato, possono essere acquistate “temporaneamente” dalla Banca d’Italia stessa. Un’altra norma, poi, prevede la possibilità della distribuzione di un dividendo, da parte della Banca d’Italia, fino al 6% del valore di ogni singola quota. Dalla rivalutazione il Tesoro ha incassato un extragettito fiscale.
Nell’articolo di Repubblica si cita in particolare la denuncia dell’eurodeputato dell’Idv, Niccolò Rinaldi ma sul tavolo della commissione vi sarebbe almeno un altra denuncia: quella delle due associazioni di consumatori Adusbef-Federconsumatori che all’inizio del mese avevano presentato un esposto a circa 130 procure generali e alla Corte dei Conti contro la riforma della Banca d’Italia. “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi la mail della Commissione Europea – afferma oggi il presidente di Adusbef Elio Lannutti – C’è indicato un indirizzo al quale mandare ulteriore documentazione. Ho anche chiamato il funzionario e posso dare la conferma che sul tema si è attivata la commissione”. L’articolo di Repubblica, che evidenzia come “per ora Bruxelles non salta alla conclusioni, perché il caso Bankitalia è appena agli inizi”, sostiene che al di la delle segnalazioni le autorità europee avevano comunque notato l’operazione, in considerazione anche dell’esame che l’Eba – l’autorità europea sulle banche – sui bilanci degli istituti.
I commenti sono chiusi.