ROMA – Bankitalia ha deciso di commissariare la Banca popolare di Bari proprio nelle ore in cui il governo aveva convocato un cdm straordinario per studiare un decreto per salvare la banca.
Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. “La Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali”, si legge sul sito della banca pugliese. Che rassicura i clienti: “La banca prosegue regolarmente la propria attività. La clientela può pertanto continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia”.
Il cdm nella serata di venerdì 13 dicembre.
Il Consiglio dei Ministri ha espresso la determinazione ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio a beneficio del sistema produttivo del Sud, in maniera pienamente compatibile con le azioni di responsabilità volte ad accertare le ragioni che hanno condotto al commissariamento della Banca.E’ quanto scritto in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
Il Ministro Gualtieri ha riferito – si legge nella nota finale -che la Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e ha deliberato la sottoposizione della Banca stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli artt. 70 e 98 del testo unico bancario.
Ma l’accelerazione porta anche una crisi nel governo, con Italia Viva che si chiama fuori e parla di “rottura nel merito e nel metodo”. Dichiara Luigi Marattin, vicepresidente deputati di Iv: “La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito”.
Continua Marattin: “Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori – sottolinea- si renda oggi responsabile di una operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l’ha fatto. Italia viva non parteciperà al consiglio dei ministri e si riserva di valutare in aula quale posizione assumere”.
“Dopo che per anni i 5 Stelle – scrive il coordinatore di Italia Viva Ettore Rosato – hanno costruito contro di noi la retorica sulle banche. Oggi con il Pd votano in CdM a difesa di chi avrebbe dovuto ben amministrare. Noi non ci stiamo e non parteciperemo a questo voto. In attesa di vedere come lo giustificheranno”.
Fonte: Ansa.