ROMA – Durante la crisi economica, che si è fatta sentire in Italia a partire dal 2008, le banche di credito cooperativo hanno svolto un ruolo essenziale nella tutela del risparmio in aree marginali del Paese. In particolare, la cooperazione di credito di minore dimensione, quasi tutta ubicata al Sud, ha svolto una funzione pregnante di valido sostegno alla tenuta economica del Mezzogiorno.
Mentre le grandi banche lasciavano il Sud, specie nelle realtà più piccole, dichiara in una nota Agci (Associazione Generale delle Coperative Italiane), “le BCC del Mezzogiorno mantenevano il loro utile ruolo di banche locali a sostegno delle economie nelle zone marginali, erogando credito alle piccole e medie imprese e ai cittadini, evitando che il tessuto economico si sbriciolasse. Questa diversità di approccio ai problemi del credito deve essere salvata”.
“Nello spirito della riforma delle BCC – conclude L’Associazione Generale delle Cooperative Italiane – auspichiamo che venga mantenuta quell’autonomia che la stessa riforma ha previsto a sostegno della virtuosità del sistema delle BCC nel loro complesso, anche quale presidio di democrazia economica e di diritto al credito, per una giusta distribuzione di risorse e delle opportunità tra le diverse aree del Paese”.