ROMA – Banche fallite, saltano i rimborsi. Nel maxi-decreto legge sulle banche mercoledì sera all’esame del Consiglio dei ministri sono state stralciate le norme sui criteri per i rimborsi dei quattro istituti falliti a novembre (Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio di Chieti e Cassa di risparmio di Ferrara).
I rimborsi andranno in un altro provvedimento, un decreto del ministero dell’Economia, che poi dovrà essere validato dal Consiglio di Stato. L’obiettivo, spiegano al ministero, è quello di velocizzarne il cammino, dal momento che per ragioni di tecnica parlamentare un provvedimento del Ministro prevede un passaggio in meno.
Il decreto legge conterrà quindi tre blocchi: la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia statale sulle sofferenze bancarie e l’accelerazione del recupero dei crediti.
La riforma delle Bcc, spiega Repubblica,
“potrebbe ricalcare lo schema di autoriforma proposto dalle stesse banche cooperative: una holding capogruppo, con un capitale da almeno un miliardo, a cui le banche dovranno aderire attraverso un patto di coesione. Anche se da alcune indiscrezioni interne a palazzo Chigi potrebbe cambiare l’impostazione: il governo starebbe ipotizzando anche la creazione di più di un gruppo cooperativo. Non più quindi una holding unica (più Bolzano) ma un testo che consenta la formazione di diversi gruppi su base territoriale”.