Banche, ok del Cdm a decreto per salvataggio di 4 istituti

di Redazione BLitz
Pubblicato il 22 Novembre 2015 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA
Banche, ok del Cdm a decreto per salvataggio di 4 istituti

Banca Marche

ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il salvataggio di CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e CariChieti. Il provvedimento, spiega la nota del Cdm, consente di dare continuità all’attività creditizia tutelando pienamente i correntisti.

Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri per il salvataggio delle 4 banche commissariate, si legge ancora nella nota del Cdm,

“non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. I provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in”.

Il decreto legge entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per domani 23 novembre 2015.

In particolare, come riporta il Corriere.it,

nella cornice del nuovo quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie definito dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, la Banca d’Italia ha deliberato in data 21 novembre 2015 i provvedimenti di avvio della risoluzione, approvati dal ministro dell’Economia e delle Finanze in data odierna a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi. Il decreto legge ha un ambito estremamente circoscritto. Esso è volto unicamente a:

1) costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte) contemplate dai provvedimenti di avvio della risoluzione delle banche in questione;

2) definire un quadro normativo certo sulle modalità con cui saranno raccolti i contributi da parte del settore bancario al Fondo di risoluzione nazionale successivamente all’integrale avvio del Meccanismo di risoluzione unico;

3) definire le modalità per l’applicazione alle nuove banche della disciplina fiscale in materia di imposte differite attive già in vigore per tutti gli istituti di credito. Il decreto legge non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. Inoltre, in piena conformità con quanto previsto dal d.lgs. 180/2015, i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail-in.