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Banche, ok a ricapitalizzazione diretta da Esm fino a 60 mld

di Daniela Lauria |21 Giugno 2013 0:01

Jeroen Dijsselbloem (Foto Lapresse)

LUSSEMBURGO – L’Esm,il meccanismo di stabilità per l’Eurozona, potrà ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà e avrà a disposizione per questo fondi fino a 60 miliardi. Il via libera all’accordo raggiunto tra i 17 Paesi della moneta unica è stato annunciato dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.

Dijsselbloem ha spiegato che ”prima della ricapitalizzazione diretta ci sarà un livello adeguato di ‘bail-in’, cioè di assorbimento delle perdite interno alla banca stessa”, e che lo Stato contribuirà al salvataggio delle banche nell’ordine del 20% delle necessità complessive per i primi due anni, e del 10% per i successivi. Per quanto riguarda la retroattività del contributo Esm, si valuterà caso per caso.

L’eurozona mette così un nuovo mattone nella costruzione dell’unione bancaria: una mossa che aiuterà a interrompere il circolo vizioso tra banche e debiti sovrani, perché l’Esm non farà più prestiti ai governi aumentandone i passivi ma darà i fondi direttamente alle banche. Ma il tetto dell’Esm è molto stretto: 60 miliardi di euro a disposizione di tutte le banche dell’eurozona (la sola Spagna ne ha chiesti e ottenuti 80-100) e quindi i ministri dovranno andare avanti anche con la costruzione dell’altro strumento per limitare l’impatto delle crisi bancarie, cioè il meccanismo di fallimento ordinato delle banche, che si discute il 21 giugno a 27 nell’Ecofin.

Ma la costruzione dell’unione bancaria è un terreno minato e i 27 ministri hanno davanti a loro domani un Ecofin che sarà una vera battaglia. Devono definire tutte le regole del nuovo meccanismo unico di ‘fallimento ordinato’ delle banche, e la struttura del ‘fondo di risoluzione’, cioè quello che interviene nell’ultima fase del meccanismo. Quando un istituto è in forte crisi e a rischio crack, la Ue vuole definire un meccanismo di salvataggio preciso che eviti agli Stati (o all’Esm quando entrerà in vigore la ricapitalizzazione diretta) di intervenire.

E’ la seconda tappa dell’unione bancaria, la prima era la supervisione unica che dovrebbe diventare operativa nell’autunno del 2014. E la Bce chiede a gran voce di fare questo nuovo passo, perche’ quando diventera’ il supervisore delle banche, vuole che sia gia’ in piedi un meccanismo per ‘risolverle’: teme infatti di trovare situazioni ‘critiche’ dopo la prima ‘asset review’, che potrebbero mettere in crisi i Paesi.

Il meccanismo di ‘fallimento ordinato’ vuole dividere le perdite prima tra gli azionisti, poi tra gli obbligazionisti (prima senior poi junior) e infine andare a pesare sui depositi fatti salvi quelli sotto i 100mila euro. Ma Francia e Gran Bretagna, ad esempio, chiedono una certa ‘flessibilita” ovvero la possibilita’ di decidere caso per caso chi coinvolgere nel salvataggio. Altri, come la Germania, chiedono invece regole fisse per evitare eccessiva frammentazione, e l’Italia che vuole invece si escludano gli obbligazionisti.

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