ROMA – Così, come se niente fosse, Il Sole 24 Ore titola: “Sale il rischio fallimento per le banche”. Infatti nel primo trimestre del 2012 scadono 230 miliardi di obbligazioni bancarie: le banche hanno bisogno di liquidità per coprire le obbligazioni. Per evitare la catastrofe, spiega il quotidiano, la Banca Centrale Europea andrà in soccorso delle banche: l’istituzione guidata da Mario Draghi darà liquidità a tre anni in quantità illimitata agli istituti di credito. Un rifinanziamento necessario, per la Bce, perché darà ossigeno alle banche e, di conseguenza, a aziende e famiglie: meno soldi per le banche vorrebbe dire meno finanziamenti per i privati (il cosiddetto fenomeno del “credit crunch”). E anche tassi di interesse più elevati.
La Bce vuole per le banche un tasso d’interesse all’1% per due anni: i tassi per l’area Euro sono stati abbassati dalla banca centrale proprio a inizio dicembre. E’ il minimo storico dei circa 12 anni di vita della valuta Ue. La Bce spera che con maggiore liquidità a disposizione le banche si comprino i titoli di stato.
Se le banche acquisteranno titoli di stato, infatti, i rendimenti saliranno ulteriormente: la fiducia di imprese e famiglie si ridurrebbe e aumenterebbero gli investimenti. In questo modo si creerebbe un circolo virtuoso che rallenterebbe la crisi. Infatti, è il ragionamento della Bce, i tagli e le tasse dei governi da soli servirebbero a frenare il debito, ma non a rilanciare l’economia.
Se le banche invece non compreranno titoli di Stato, lo spread e i rendimenti dei titoli torneranno a volare: di conseguenza, i potenziali investitori scapperanno e aumenterebbe il rischio speculatori. Con il debito pubblico sempre più su, inoltre, la Bce si vedrebbe quasi costretta a comprare altri titoli di Stato (oltre a quelli che sta già comprando) per evitare che gli Stati siano “strozzati” dai debiti: un’eventualità che metterebbe a rischio tutti i Paesi che aderiscono all’Euro.
Per questo la Bce spera che col credito illimitato alle banche siano incentivati gli investimenti: se le banche avessero più liquidità, il rischio fallimento si allontanerebbe e le imprese (soprattutto medie e piccole, che più delle altre vivono grazie ai finanziamenti bancari) potrebbero tornare a investire, alimentando la crescita economica dei loro Paesi.