Giù le banche, su lo spread: stan tornando i tempi cupi

lapresse
Milano, piazza Affari (Lapresse)

MILANO – Lo spread torna a salire, le banche vanno in affanno, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera dice che non c’è sviluppo, la Cgil annuncia scioperi contro la riforma del lavoro targata Monti-Fornero: è l’Italia di fine marzo 2012 e sembra che i tempi cupi stiano tornando.

I mercati lanciano l’allarme, la paura è il contagio Grecia e l’influsso dalla Spagna. E’ vero che il governatore della Fed Ben Bernanke ha parlato di una ripresa, ma forse sarà troppo lenta per non spaventare la Borsa. Tutto questo per il governo di Mario Monti è un banco di prova, specialmente alla luce delle recenti parole “Se il Paese non è pronto potrei anche lasciare”.

Così è tornata la tensione sui mercati,  colpa dei timori di Standard & Poor’s sull’efficacia del piano di salvataggio della Grecia, con effetti a catena che hanno portato al ritorno della speculazione sui titoli di Stato italiani a spagnoli. Ma soprattutto sul timore di una ristrutturazione del debito della Spagna,  alle prese con uno sciopero generale contro gli interventi di tagli e riforme, e del Portogallo nonostante le rassicurazioni date oggi da Lisbona sul raggiungimento degli obiettivi di deficit senza nuove manovre di austerity.

Il risultato è stato lo spread Btp-Bund ancora in rialzo che ha toccato quota 345, per poi fermarsi a 340, e tutte le Borse europee deboli, con Piazza Affari di gran lunga peggiore del Continente, affossata (-3,3%) soprattutto dai titoli bancari.

All’Italia e alla salute dei nostri mercati non hanno fatto molto bene previsioni dell’Ocse e la recessione che dovrebbe non lasciarci in pace per tutto il 2012. Secondo il ministro dello Sviluppo Passera, in Italia si è anche ”creato un vero e proprio credit crunch”, mentre l’Organizzazione dei Paesi occidentali stima per il nostro Paese una contrazione del Pil dell’1,6% nel primo trimestre 2012 e dello 0,1% nel secondo.

Per i tre principali Paesi Ue (Germania, Francia e Gran Bretagna) la stima di crescita è in media, di una contrazione dello 0,4% seguita da un rimbalzo dello 0,9%. E in Europa la disoccupazione rimarrà sempre forte.

L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto l’1,27%, con Stoccolma che ha perso il 2,36% mentre Parigi e Francoforte sono scese di circa un punto e mezzo. Molto peggio è andata per Milano, che ha pagato anche questioni ‘locali’ come gli scivoloni di Monte dei Paschi che ha perso oltre il 10% dopo i dati 2011 e della galassia Ligresti, cedendo il 3,30% finale, che ha portato l’indice Ftse Mib sotto la quota dei 16mila punti. A Milano è quindi servita a poco l’asta con domanda altissima attraverso la quale il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi di euro di Btp quinquennali, con tasso in leggerissimo calo.

Gestione cookie