ROMA – Goldman Sachs: le nove banche che potrebbero fallire. Tre sono italiane. A un mese e mezzo dagli attesi stress test ordinati alle banche dalla Bce, la più grande banca affari del mondo, Goldman Sachs, ha diffuso un sondaggio di previsioni sull’esito forniti da 126 clienti istituzionali. Questi i risultati, con in percentuale le probabilità di fallimento delle due prove (Aqr, cioè la revisione degli attivi e gli stress test veri e propri che misurano il grado di tenuta in caso di crolli e scenari avversi):
Mps (48%), Commerzbank (43%), Banco Comercial Portugues (34%), Banco popolare (33%), Piraeus Bank (33%), Popolare di Milano (32%), Eurobank (30%), Raiffeisen (29%), Alpha Bank (28%). Si tratta di tre banche greche, tre italiane, una tedesca, austriaca, portoghese.
Le previsioni di Goldman Sachs assumono la cifra di 51 miliardi di euro quale stima attendibile del capitale necessario per sanare gli ammanchi e superare l’asticella fissata dalla Bce. Le bocciature contrastano in parte con altre previsioni di esperti e analisti finanziari: in Italia, per esempio, il fallimento della prova coinvolgeva sì Monte Paschi ma era circoscritta a istituti di credito di piccola dimensione come Veneto Banca, Carige e Bper, mentre l’esercizio Bpm, iscritta da Goldman Sachs tra quelli a rischio, veniva data in ottime condizioni.
Va registrata, infine, la protesta dalla Germania: le casse di risparmio tedesche hanno accusato duramente la Bce per una serie di “insensatezze” negli stress test attualmente in corso, che penalizzerebbero gli istituti di credito più solidi e privilegerebbero le banche di alcuni Paesi.
“Mentre uno scenario di stress in Italia e in Spagna prevede una caduta dei prezzi degli immobili del 5%, in Germania la previsione è al 15%” accusano i banchieri tedeschi, secondo cui la Bce fonda gli stress test su presupposti “incomprensibili ed arbitrari” per cui “chi è più sano, può in futuro diventare il più malato”.
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