Banche, Visco: “Sono solide. Etruria e co? No alternative”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2016 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA
Banche, Visco: "Sono solide. Etruria e co? No alternative"

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco (Foto Lapresse)

TORINO – Banche, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, prova a tranquillizzare mercati e investitori: “Gli istituti italiani sono ben patrimonializzate, anche grazie all’azione prudente e pressante della vigilanza”, ha detto parlando al Forex, e sottolineando che “i crediti deteriorati sono ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie“. Visco richiama così le parole del presidente Bce, Mario Draghi, secondo cui “non ci saranno nuove richieste di maggiori accantonamenti o di rafforzamento patrimoniale”.

L’Italia, ha detto Visco, dovrebbe chiedere la “revisione, da avviare entro giugno 2018”, della direttiva europea che prevede il bail in, ovvero le perdite a carico dei risparmiatori in caso di crisi bancaria. Per il governatore dell’istituto centrale italiano, infatti, la stessa norma “contiene una clausola che prevede la revisione”, “occasione che va sfruttata, facendo tesoro dell’esperienza”. Via Nazionale e il Tesoro, ricorda Visco, avevano chiesto invano in sede di definizione della norma di non applicarla retroattivamente e un “passaggio graduale e meno traumatico”.

La Banca d’Italia chiede agli istituti di credito italiani di creare, seguendo la possibilità offerta dalle norme europee un fondo volontario per la gestione delle crisi “aggiuntivo rispetto ai sistemi obbligatori di garanzia dei depositanti”. Per Visco questo fondo sarebbe una alternativa al fondo di risoluzione e permetterebbe di evitare di incorrere nello stop della Commissione europea. Secondo Visco “il costo” a carico delle banche “sarebbe compensato dai benefici che ne trarrebbero tutte le banche grazie alla rafforzata fiducia della clientela”.

Secondo Visco l’accordo raggiunto dal Tesoro con l’Unione europea sulla garanzia statale per la cessione dei crediti “non richiede alle banche ulteriori accantonamenti e pone fine all’incertezza dei mesi scorsi”. Secondo Visco “può contribuire a un aumento non trascurabile dei prezzi di vendita”. I mercati “hanno reagito in modo altalenante all’annuncio dell’accordo, una analisi accurata dei suoi contenuti e dei suoi effetti contribuirà a una valutazione positiva”. Il governatore chiede inoltre alle banche di assegnare risorse alla gestione dei crediti deteriorati altrimenti “occorre attivarsi per affidarne la gestione a operatori specializzati”.

Il governatore rileva poi come la contrarietà della Commissione europea all’intervento del fondo interbancario di tutela depositi “a differenza di quanto accaduto in passato” perché assimilato agli aiuti di Stato, non sarebbe potuto essere portato davanti alla Corte di Giustizia europea come richiesto da alcuni. Ci sarebbero state “conseguenze ancora più gravi per le banche e i risparmiatori”, richiedendo “un accantonamento pari all’esborso futuro” in caso di sconfitta alla Corte. La Bce inoltre dovuto autorizzare l’intervento del fondo, ricorda Visco, e Francoforte “non avrebbe a sua volta potuto prescindere dal giudizio della Commissione europea”.

LE BANCHE SALVATE DAL GOVERNO – Visco ha poi affrontato il tema specifico del salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti, sottolineando che la Banca d’Italia ha affrontato negli ultimi 15 anni circa 100 crisi bancarie e la “sequenza di interventi” adottati nei confronti delle quattro in risoluzione (Cariferrara, Carichieti, Banca Marche e Banca Etruria) è stata posta in atto “come in tutti gli altri casi”.

IL PIL ITALIANO – Intervenendo riguardo al bilancio italiano, Visco ha detto che il prodotto interno lordo “potrebbe crescere attorno all’1,5% sia nel 2016 che nel 2017”. Il governatore ha così ribadito quanto stimato dall’istituto nel bollettino economico. Per Visco lo scenario “presuppone che prosegua il rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti”. “L’incertezza del contesto internazionale e i suoi riflessi talora disordinati e violenti costituiscono evidenti elementi di rischio” ha aggiunto.