La Banca d’Italia si allinea al blocco dei contratti per la Pubblica Amministrazione

ROMA – La Banca d’Italia si allinea al blocco triennale dei contratti per la Pubblica Amministrazione e al taglio delle retribuzioni più elevate (compresa quella del governatore Mario Draghi) deciso dai provvedimenti del governo sul contenimento della spesa pubblica integrati poi dal Milleproroghe. Il consiglio superiore di Via Nazionale, dopo una lunga e articolata trattativa di 6 mesi con le organizzazione sindacali della banca, ha infatti deciso di attuare le disposizioni di legge non essendo possibile un nuovo rinvio.

Nella Banca d’Italia infatti si osserva come i rischi reputazionali, di fronte al comportamento della P.a. e di altri organi costituzionali di adottare le misure di austerita’ e trattandosi di un intervento di tipo eccezionale, fossero troppo alti. Anche la Bce, che è stata interpelata, non ha ritenuto le misure lesive dell’indipendenza dell’istituto centrale. Tuttavia i vertici della Banca d’Italia intendono non rompere il dialogo con i sindacati sulle materie del negoziato a partire dalla previdenza complementare, la riforma della carriere e l’efficienza aziendale.

Le misure prese dal Consiglio prevedono così un blocco degli adeguamenti economici di carattere generale per il periodo 2011-2013, una riduzione del 5% per le retribuzioni sopra i 90mila euro e del 10% per quelle sopra i 150mila euro.

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