Bce preoccupata: “Allarme per la sostenibilità dei bilanci”. E sull’Italia: “Al top per debito pubblico ma nel 2012 non salirà”

La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte

La sostenibilità dei bilanci di alcuni paesi dell’area euro desta ancora “viva preoccupazione” e pertanto è necessario che tutti gli stati “portino avanti piani di risanamento pluriennali credibili e attuino integralmente le misure di riequilibrio previste”. Lo sottolinea la Banca centrale europea nel bollettino di dicembre, in cui l’Eurotower esprime anche allarme per la situazione del mercato del lavoro in Europa.

“Sebbene alcuni paesi registrino andamenti dei conti pubblici più favorevoli di quanto atteso in precedenza (è il caso dell’Italia, ndr) – spiega la Bce – per altri rimane molto viva la preoccupazione circa la sostenibilità delle posizioni di bilancio e la vulnerabilità a reazioni avverse del mercato”. In particolare, si legge ancora nel bollettino, “i disavanzi attesi sono in qualche misura inferiori a quanto prospettato nelle previsioni della Commissione formulate nella primavera 2010, sia per l’area dell’euro nel suo insieme sia per la maggior parte dei singoli paesi”.

Per quanto riguarda l’occupazione, la Bce nota che “le condizioni del mercato del lavoro hanno continuato a stabilizzarsi negli ultimi mesi” ma “l’aumento della disoccupazione di lungo periodo è motivo di preoccupazione ed esige una risposta di policy efficace”. Secondo la Bce, “in molti paesi dell’area si sono registrati modesti incrementi nel numero delle ore lavorate per occupato rispetto all’inizio dell’anno, segno di una seppur lieve ripresa soprattutto in considerazione del fatto che l’aggiustamento dei livelli occupazionali osservato durante la recessione è avvenuto per lo più mediante una riduzione delle ore lavorate per occupato evitando forti cali del numero degli addetti. Tuttavia le ore lavorate e il numero degli addetti – si legge nel bollettino – restano nettamente inferiori ai livelli dell’inizio della recessione”.

La Bce auspica quindi “l’urgente attuazione di riforme strutturali di ampia portata”, misura definita “essenziale per migliorare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile. Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito una perdita di competitività o che al momento soffrono di disavanzi nei conti pubblici e disavanzi esterni elevati”. Per l’Eurotower, “eliminare le rigidità del mercato del lavoro e potenziare la crescita della produttività favorirebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di tali economie. Inoltre – osserva l’istituto di Francoforte – stimolare la concorrenza nei mercati dei beni e soprattutto dei servizi agevolerebbe la ristrutturazione dell’economia e incoraggerebbe l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie”.

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